“Le scimmie so’ belle quando fanno quello che dice il padrone, perchè quando vogliono fare quello che vogliono loro, s’anna abbattere”. Così la pensava Don Pietro Savastano sul tema wild in Gomorra La Serie: rigore assoluto e polso deciso per tenere a bada l’istinto feroce ed animale.
E invece il suo interprete, Fortunato Cerlino, come racconterebbe la fauna selvaggia e le sue affascinanti dinamiche? Non proprio il suo pensiero, ma più che altro la sua intensa e inconfondibile voce stanno per abbracciare il mondo animale e le sue leggi più ataviche. Da questa sera e per sei martedì, alle ore 21.45, un nuovo prodotto televisivo sbarca su Nat Geo Wild (canale 409 Sky). Regno Selvaggio, questo il titolo affidato ad un documentario che promette di indagare da vicino e raccontare senza filtri la legge del più forte che domina sovrana la realtà degli animali più spietati.
L’attore Cerlino presterà la sua voce per guidare gli spettatori più wild addicted in un viaggio di sei episodi nella riserva di Savute, un angolo del Botswana, temibile scenario di quotidiane rivalità e sfide al limite della sopravvivenza tra predatori e prede. Un equilibrio giocato costantemente sul filo del rasoio, una realtà nella quale solo la velocità e la furbizia possono rivelarsi le chiavi per accedere ad un destino lontano dall’estinzione. Le prede più preziose sono bufali, elefanti e zebre, che attraversano il parco in cerca di sostentamento. Un ciclo inevitabile che si ripete ogni giorno, stagione dopo stagione, che diventa il topic principale di Regno Selvaggio, oltre che la base fondamentale sulla quale è stato costruito l’intero racconto a tinte scientifico/divulgative.
Lontano dalle logiche e dagli schemi di una serie tv o di un documentario nel significato più canonico del termine, questo nuovo prodotto di Nat Geo Wild si presenta più come un viaggio adrenalinico e sui generis attraverso le spietate regole della savana. Le immagini spettacolari realizzate da Bred Bestelink, inoltre, danno linfa vitale all’intero prodotto e si rivelano la tela maestra sulla quale viene cucito. La scelta di Cerlino come narratore d’eccezione di un programma parecchio distante dai suoi registri espressivi di riferimento è sicuramente un azzardo sperimentale, una scommessa bella e buona. Al Don Pietro di Gomorra La Serie alla fine non è andata benissimo. Speriamo che il destino televisivo del suo interprete sia ben più longevo e luminoso.