Serata all’insegna di imitazioni dalle forti personalità. Ad avere la meglio sugli altri concorrenti è stato Davide Merlini: l’esibizione del giovanissimo cantante, che ha fatto rivivere sul palco l’indimenticato Alex Baroni, è riuscita a richiamare l’attenzione dei giudici, grazie a tre fondamentali ingredienti: voce portentosa, riproposizione del trucco accurata e movenze somiglianti all’originale. La quinta edizione di Tale e Quale Show – Il torneo giunge così alle battute finali, consegnando ai telespettatori una classifica ancora suscettibile a modifiche, a causa dell’ultima puntata che andrà in onda venerdì prossimo. Ecco pertanto, la classifica e le foto della seconda serata del Torneo 2016.
Tale e quale show 2016 – Il torneo | Classifica puntata 18 Novembre
1. Davide Merlini (Alex Baroni): 74 punti
2. Giulia Luzi (Nikka Costa): 66 punti
3. Deborah Iurato (Lara Fabian): 60 punti
4. Francesco Cicchella (Mango): 58 punti
5. Leonardo Fiaschi (Adam Levine): 49 punti
6. Tullio Solenghi (Paul Simon): 45 punti
7. Silvia Mezzanotte (Marcella Bella): 44 punti
8. Massimo Lopez (Art Garfunkel): 43 punti
9. Lorenza Mario (Madonna): 38 punti
10.Bianca Atzei (Mariah Carey): 37 punti
11.Enrico Papi (Renato Zero): 28 punti
12. Manlio Dovì (Julio Iglesias): 22 punti
Tale e Quale Show 2016 – Il torneo | Esibizioni puntata 18 Novembre
Il compito di aprire lo spettacolo è toccato a Silvia Mezzanotte, la quale ha portato sul palco la prorompente Marcella Bella. Il rifacimento di “Io domani” è nel complesso sufficiente. A sorprendere, al contrario di altre occasioni, è la corrispondenza della voce con l’originale. Molto l’impegno messo dalla cantante bolognese; sottotono la somiglianza fisica. Bianca Atzei, stavolta, è stata messa davanti ad una delle star più apprezzate nel panorama pop internazionale: Mariah Carey. Si ferma e poi riparte durante l’attacco della canzone. L’esuberanza della star americana ha messo in seria difficoltà l’artista milanese e il risultato è di conseguenza limitato. La voce troppo diversa, anche se intonata, e una scioltezza che mancava nelle movenze, hanno portato Bianca a scivolare nei piani bassi della classifica. Sonorità spagnoleggianti invece per Manlio Dovì, che ha tributato Julio Iglesias. Discreti l’accento e le gestualità. Non brilla assolutamente per la somiglianza e non è tantomeno una esibizione da standing-ovation; apprezzato comunque l’impegno.
Anche per Leonardo Fiaschi è stata una settimana faticosa. Per lui l’ostacolo è stato il musicista e frontman dei Maroon 5, Adam Levine. La barriera è stata scavalcata a fatica a causa della voce troppo dissimile da quella del cantante, nonostante gli effetti messi in sottofondo. Meglio la somiglianza: se solo avesse cantato per tutto il tempo di profilo… Nulla da dire, invece, sotto il punto di vista dello show. Deborah Iurato se la è dovuta vedere con la potentissima estensione vocale di Lara Fabian; anche in questo caso il modo di cantare della siciliana emerge rispetto a quello della concorrente di Sanremo 2015. Escluso questo, l’esibizione è degna di nota grazie ad una buona interpretazione e alla forte intensità della performance.
In sostituzione della “infortunata” Karima, è tornato Enrico Papi. Per la classifica generale, parte con il minimo indispensabile dei punti derivanti dalla scorsa settimana, ossia 20. Appare ovvio che la sua ricomparsa sia giustificata dall’ilarità delle sue esibizioni di cui si è sentita tanto la mancanza nel passato venerdì. Di conseguenza il suo Renato Zero mette di buon umore e crea una valanga di commenti molto vivaci sui social. Già è attesissima la sua Loretta Goggi della prossima settimana.
Forte della vittoria dello scorso venerdì, Giulia Luzi è tornata stavolta nei panni della piccola Nikka Costa. È stato quindi affidato a lei l’incarico di far conoscere ai giovani questa artista degli anni Ottanta. La giuria rimane di sasso. Ricostruire una voce da bambina senza cadere nell’eccesso è difficile e Giulia abilmente ce la fa. Il primo piano è incredibile. È stato invece un momento commovente quello che ha reso protagonista Francesco Cicchella, che ha fatto rivivere sul palco la voce di Mango. Il comico, come ogni volta, convince e persuade tutta la platea, in studio e a casa. Il particolare, il timbro del cantante scomparso due anni fa è stato ricreato con dovizia di particolari ma il trucco convince meno.
L’ecletticità pop di Madonna è stata espressa da Lorenza Mario. Dopo il crollo immeritato nella classifica della scorsa puntata, Lorenza torna sul palco con la grinta che meglio le si addice. La sua esecuzione seppur coinvolgente, ha delle pecche che non la aiutano; è soprattutto la voce omogenea che scarseggia. Per ultimi, insieme, Tullio Solenghi e Massimo Lopez hanno impersonato Paul Simon e Art Garfunkel. È inevitabile giudicare questa come esibizione unica e quindi corale. I due storici amici tornano sul palco e la sintonia e l’armonia è lampante. Dal punto di vista tecnico le analogie sono rilevanti.
Infine, fuori gara, Gabriele Cirilli è tornato a rappresentare tutti e tre i ragazzi de Il Volo. Già nell’Ottobre del 2014 si era calato nei panni dei giovanissimi cantanti, che peraltro hanno da tempo avuto modo di esprimere il loro divertimento nel guardare il comico in azione. Divertente, ma basta bis.