Sta per diventare il quiz più longevo della televisione italiana, non accusa particolari segni di stanchezza e ogni sera macina ascolti importanti. Dopo le prime settimane di messa in onda, L’Eredità vince in tutti i sensi e nonostante il pressing del preserale di Canale 5, che non sta certo a guardare, Fabrizio Frizzi supera brillantemente la sfida mettendo al sicuro il risultato.
Ci sono nuove sfide, non più sei ma sette concorrenti e solo tre professoresse in quanto ha abbandonato l’ex concorrente di Pechino Express, Laura Forgia. Inoltre gli aficionados del programma si saranno subito accorti che l’inedita serie dei giochi eliminatori, con cui ci si contende un posto per la “ghigliottina” finale, rinuncia alla storica “Scossa”, spazio sopravvissuto per più di dieci anni, anche dopo l’indimenticata controversia tra l’ex dirigente Rai Lucia Annunziata, che chiedeva la sospensione dello stacchetto, e Amadeus, il presentatore dell’epoca che invece ebbe la meglio, assicurandole lunga vita, fino alla scorsa edizione.
Alla fine, la versione restaurata si lascia apprezzare. D’altronde il nuovo Di cosa stiamo parlando? che sostituisce La scossa risulta un po’ una “Scossa al contrario”, con lo stesso meccanismo, ma capovolto. Giunti al finalmente più dinamico Triello (quest’anno “in piedi” e con la scelta della materia da parte dei concorrenti), i due contendenti si affrontano agli avvincenti Calci di rigore, domande aperte in cui vince chi segna di più. Quella però che fino a qui è stata una buona pagella, ahimè, ha qualche punto debole su cui “Si può fare (meglio)”, avrebbe detto l’altro storico conduttore.
Curioso quando al suono della sirena del “doppio errore”, per rimanere in gioco, serve trovare il maggior numero di vocaboli in 60 secondi, completandoli con le lettere nascoste. Dove l’abbiamo già visto? Ah si, a Caduta Libera, il quiz dirimpettaio dell’Eredità. Ok, forse Gerry Scotti non fa scoprire via via tutte le lettere fino a comporre la parola, ma se non fosse per questo leggero camouflage si tratterebbe di un banalissimo “copia e incolla”. Fermo restando che non è stato nemmeno il programma di Gerry Scotti ad inventare il gioco. Ma questa è un’altra storia.
E Fabrizio Frizzi? Pulito e lineare come sempre, non pecca mai di presunzione e non inciampa in strafalcioni naturali o studiati a tavolino. Un atteggiamento del genere, però, a lungo andare dà l’impressione che non sia il presentatore a condurre la trasmissione ma la trasmissione a condurre il suo ‘cerimoniere’, grazie ad un buon meccanismo e alle ormai collaudate dinamiche del quiz.
Se non fosse per qualche figura a volte un po’ più carismatica tra i protagonisti tutto scorrerebbe sempre “secondo regolamento”, ma a volte anche il regolamento ha voglia di prendersi una boccata d’aria. Il programma, che quest’anno si è saputo privare di quei momenti rinunciabili di “visite parenti” durante le presentazioni dei concorrenti e nelle battute finali, potrebbe davvero riempire questi spazi con qualche cordialità in meno e qualche spontaneità in più, conservandosi comunque il caldo e avvolgente pacchetto “formato famiglia” di sempre.
1. aleimpe ha scritto:
20 ottobre 2016 alle 20:19