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settembre

TOP CHEF: I CONCORRENTI (FOTO)

Top Chef Italia

Basta aspiranti chef ed appassionati di cucina che sperano di mettere a frutto ciò che hanno imparato guardando i veri professionisti all’opera nei programmi tv. Da stasera – mercoledì 14 settembre 2016 – su Nove arrivano quindici chef professionisti che si sfideranno per portare a casa il montepremi di 50.000 euro e dimostrare che il loro modo di lavorare è quello giusto. A giudicarli una giuria pluristellata che vi abbiamo presentato in anteprima e sul loro cammino tante sfide e lotte contro il tempo: chi vincerà la prima edizione di Top Chef Italia? Ecco tutti gli aspiranti al titolo di Primo Top Chef Italiano, tra cui figurano solo cinque donne ed un cuoco giapponese.

Top Chef: tutti i concorrenti

Maria Amalia Anedda
Maria è nata e cresciuta a Parma, ma si è trasferita a Parigi per inseguire i suoi sogni porfessionali nella città che considera «il tempio della gastronomia». È proprio in Francia, nella cucina di Alain Ducasse, che conosce Jacopo, il suo fidanzato e anche lui concorrente di Top Chef. Dopo l’esperienza parigina, i due si sono trasferiti insieme a Bordeaux, per lavorare nel ristorante di un castello. Sono tornati da poco in Italia per aprire un ristorante insieme nella provincia parmense.

Jacopo Maria Bracchi
Jacopo nasce a Milano. Nel capoluogo lombardo è cresciuto e ha studiato all’istituto alberghiero. Terminata la scuola, si è trasferito in Francia, dove ha trovato lavoro al ristorante di Alain Ducasse a Parigi. Proprio in quell’importante cucina ha conosciuto Maria, la sua attuale fidanzata e concorrente di Top Chef Italia. I due hanno trascorso un periodo di lavoro insieme a Bordeaux e solo recentemente sono tornati in Italia, con l’idea di aprire un loro ristorante in provincia di Parma.

Chiara Canzoneri
Friulana, cresciuta in una famiglia di pescatori, Chiara è diventata mamma a 20 anni. È sposata con un carabiniere spesso in missione nel Medio Oriente. Lavora in cucina da quando aveva 14 anni, anche se non ha fatto tante esperienze in ristoranti di livello alto. Da 4 anni è entrata in società nel ristorante di pesce di Gorizia presso il quale lavora: Hendrick’s. Ritiene che il suo punto forte sia lo studio: cerca continuamente di aggiornarsi e di imparare.

Palmiro Carlini
Palmiro viene da Offida (AP), un paese nelle Marche tra mare e montagna a cui si sente molto legato e da cui è partito per alcune esperienze lavorative in giro per il mondo, come Miami e Abu Dhabi. È studioso di neurogastronomia, una scienza di cui si ritiene il primo rappresentante in Italia: «Il mio obiettivo? Con un piatto posso farti raggiungere la massima felicità, ti posso far raggiungere l’orgasmo». Durante la stagione estiva lavora negli alberghi della sua zona, mentre d’inverno predilige gli spostamenti all’estero, ricoprendo il ruolo di Chef Startup: «Mi occupo di aprire ristoranti italiani all’estero».

Simone Ciccotti
I suoi genitori lo volevano farmacista, invece lui ha deciso di dedicarsi alla cucina. Nel corso degli anni ha maturato molte esperienze professionali, come anni di lavoro dallo chef stellato Paul Bocuse a Lione. Ha aperto un’osteria tutta sua, gli hanno conferito la stella Michelin, ma non si è presentato alla cerimonia di assegnazione. Perché? Perché secondo lui deve essere il cliente il vero giudice. È Chef e oste presso l’Antica Trattoria San Lorenzo di Perugia. È molto attaccato alla sua famiglia, composta dalla moglie psicologa e dai due figli.

Filippo Crisci
Filippo ha iniziato e completato gli studi alberghieri nella sua Caserta. È proprio sui banchi della scuola superiore che sono maturati suoi due grandi amori: quello per la cucina e quello per la fidanzata, con cui presto si sposerà. Terminati gli studi Filippo ha iniziato a fare esperienza in grandi ristoranti stellati: Paolo Teverini, Capri Palace, Taverna Righi, La Siriola. Oggi vive in Romagna e lavora nel ristorante dell’Hotel Palace di Milano Marittima. Sogna di aprire un locale tutto suo, in modo da poter decidere in totale autonomia.

Federico D’Amato
Federico si è avvicinato al mondo della ristorazione grazie al padre, Gianni D’Amato, importante chef stellato dell’Emilia Romagna. Per 15 anni hanno gestito insieme Il Rigoletto, due stelle Michelin, prima che il terremoto del 2012 lo distruggesse. Hanno così aperto un altro ristorante a Reggio Emilia, il Caffè Arti e Mestieri (che attualmente non ha stelle). Federico ha spesso vissuto all’ombra del padre: con Top Chef vuole dimostrare di essere indipendente e di potercela fare da solo.

Ornella De Felice
Nata a Nettuno, Ornella scopre tardi la sua vocazione per la cucina. Dopo la laurea in sociologia, a 30 anni, decide di intraprendere la professione di cuoca e si trasferisce a Roma. La sua formazione è avvenuta al fianco di Cristina Bowerman, chef stellata della Glass Hostaria. Della sua maestra dice: «Da grande mi piacerebbe diventare come lei». Ora Ornella è la chef di un piccolo locale nella capitale, il Ristorante Coromandel.

Micaela Di Cola
Nata e cresciuta a Roma, in una famiglia proprietaria di ben sette ristoranti che l’ha avviata al mondo della cucina, Micaela lavora come executive chef e home economist. Il suo ruolo è quello di aprire i ristoranti formando il personale di cucina e di sala. Gli ultimi tre aperti sono nelle più belle piazze romane. Ritiene che la sua forza sia nella selezione della materia prima, preferibilmente del territorio, nella realizzazione di piatti che uniscono la ricercatezza e la tradizione.

Matteo Fronduti
Matteo ha iniziato a cucinare per divertimento: da adolescente, quando restava a casa da solo, preparava cene per i suoi amici del liceo. Con gli anni ha capito che questa sua passione poteva trasformarsi in vera professione, e si è avvicinato alla ristorazione. Matteo viene dalla periferia di Milano, dove ha scelto di aprire il suo locale, il Ristorante Manna, che si colloca fuori dai circuiti classici. Si definisce un concorrente «fottutamente competitivo» ed è un cultore delle materie prime, perché convinto che anche gli elementi base, se trattati al modo giusto, possono diventare un grande piatto.

Masaki Kuroda
Masaki è nato e cresciuto in Giappone, da dove è partito per fare esperienze di lavoro in ristoranti di lusso. È arrivato in Italia alcuni anni fa, stabilendosi prima a Lucca, poi ad Alba, e tornando infine in Toscana. Al momento lavora presso il Ristorante Serendepico in provincia di Lucca. È molto legato alla cucina italiana: il suo piatto preferito è il caciucco, mentre il suo piatto forte è la porchetta. Sogna di aprire un ristorante italiano in Giappone, perché trova molte similitudini tra i due Paesi. La sua più grande passione dopo la cucina è lo skateboard.

Raffaele Liuzzi
Raffaele viene dalla Puglia ma vive in Romagna, dove è cuoco e chef patron del Ristorante Liuzzi a Cattolica. È uno professionista di grande esperienza: nel 2008 ha ottenuto una stella Michelin, che poi ha però perso. Nella sua cucina ama fondere la tradizione pugliese con quella romagnola. Pensa che sia fondamentale divertirsi a tavola e per questo ama far interagire il cliente con la sua idea di cucina. Come? Magari servendo gli ingredienti a parte e invitandolo a comporre autonomamente il piatto.

Erica Petroni
Erica si è avvicinata al mondo della ristorazione in maniera insolita: inizialmente si è laureata in Design, poi ha iniziato a curare libri degli chef, ha lavorato nei locali più disparati (per un brevissimo periodo è stata anche nella cucina di Bottura) e ha anche intrapreso la carriera di critica gastronomica. Ora ha avviato una sua attività: Food Art Factory, un «ristorantino portatile gourmet» – come lo chiama lei – che si sposta tra Bolzano, Merano e Rovereto. Sente di aver finalmente trovato la sua strada: «Faccio quello che voglio, vado dove voglio, scelgo la materia prima che voglio».

Dario Picchiotti
Dario ha una formazione da autodidatta, che spazia tra le esperienze più disparate: ha lavorato in una pizzeria, è stato chef per Vasco Rossi, ma non ha avuto esperienze con chef importanti. Oggi con la sua fidanzata ha aperto un ristorante a Sacerno (Antica Trattoria di Sacerno), un piccolo paese nella provincia bolognese. Quando parla del suo ristorante, lo descrive come un’esperienza mistica in cui il cliente – parola sua – «deve fare un percorso».

Matteo Torretta
Fin da giovane, Matteo è stato un outsider. Non ha mai avuto molta voglia di studiare, ed è cresciuto come un vero ribelle di periferia. Dopo la scuola alberghiera, la curiosità lo ha spinto a mettersi in gioco: inizia a girare l’Europa, poi torna in Italia e, a soli 27 anni, lavora con i più grandi chef (Marchesi, Cannavacciuolo, Cracco, etc). Ora è lo chef del ristorante Asola nella sua Milano, presso The Brian&Barry Building. La persona più importante della sua vita è la moglie Cinthia, con cui da 11 anni condivide tutto, sia la vita lavorativa sia quella privata.

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