Tra i volti di punta ormai da anni della squadra di RaiSport, Enrico Varriale rimane all’angolo. Anzi, fuori. Il giornalista sportivo non farà parte della “spedizione azzurra” in Francia per gli Europei di calcio al via venerdì. E, soprattutto, il suo Processo del Lunedì non è stato confermato per la prossima stagione tv.
“Per oltre vent’anni ho seguito Europei e Mondiali per la Rai, stavolta niente, né inviato in Francia né ospite in studio. E mi spiace da matti, poi ho pure saputo, senza preavviso, che a settembre Il Processo del Lunedì non riparte“, ha dichiarato il diretto interessato in un’intervista al Fatto Quotidiano.
Quella di Enrico Varriale è una vera e propria arringa nei confronti del direttore di RaiSport Gabriele Romagnoli, a cominciare dall’abolizione del Processo, che nella stagione appena conclusa è stato promosso – con ascolti, va detto, non entusiasmanti – ogni lunedì in seconda serata su Rai 3:
“Ecco, è una ferita. Perché abbiamo terminato la stagione con una media, circa, del 4 per cento di share. In linea con la media del canale per un lunedì sera. Ma era uno spazio che la redazione sportiva, dopo tanto tempo, s’è conquistato con fatica. Cosa andrà al posto del Processo? Al momento nulla, e dunque RaiSport ha perso una finestra di prestigio”.
Il Processo del Lunedì, dunque, non si rifarà. E il motivo, secondo Varriale, sta tutto nel linguaggio televisivo:
“Il direttore, in un’intervista, ha dichiarato che non gli piace lo schema con un conduttore al centro e gli opinionisti seduti. Ma vorrei scoprire le formule del futuro, aspetto con curiosità”.
Tra Varriale e Romagnoli non corre buon sangue, soprattutto dopo la bocciatura al piano editoriale del direttore fatta pubblicamente dallo stesso giornalista tempo fa, a riprova di una redazione agitata e spaccata. Enrico, a tal proposito, spera che la bocciatura del Processo non sia una sorta di vendetta nei suoi confronti, ma intanto in vista della prossima stagione resta senza programma.
E in più, e non è cosa da poco, guarderà gli Europei in tv come un qualsiasi spettatore-tifoso:
“Non partecipo. Prima mi hanno designato come opinionista di RaiSport nel programma di Flavio Insinna su Rai 1 (Il Grande Match, tutte le sere alle 23.10, ndDM), poi mi hanno precisato che dovevo ruotare con i colleghi. E’ una scelta legittima del direttore, non la contesto”.
Ciò che contesta, oltre a non avere uno spazio tutto suo (ma questo non lo dice), è il modo e soprattutto l’utilizzo a detta sua “distorto” delle regole:
“Faccio un esempio. Perché agli esterni – quelli retribuiti a gettone – non viene imposta la rotazione come agli interni?“.
La risposta, forse, la darà lo stesso direttore Romagnoli. Ciò che è certo è che Enrico Varriale è già – forzatamente – in vacanza, con la tentazione di fare un’incursione a Sky:
“Ho una tentazione. Rompere un po’ le scatole a Fiorello, che fa l’Edicola in un bar vicino a casa mia“.
1. Nikniko ha scritto:
8 giugno 2016 alle 15:25