Il passaggio da La Stampa al TG1 non è stato facile per Augusto Minzolini che, neanche insediatosi, si è ritrovato al centro delle attenzioni del mondo politico, pronto ad attaccarlo (da una parte) e a difenderlo (dall’altra) per qualsiasi decisione. La stima del Presidente del Consiglio non deve aver giovato in termini di credibilità, credibilità che ha comunque tentato di riconquistare durante l’ultima audizione in Vigilanza Rai.
Un clima teso, si vocifera, che ha permesso a Minzolini di comprendere i complessi meccanismi politici che muovono l’azienda pubblica. Libertà di decidere sì, ma non di rivoluzionare l’organigramma bipartisan che si cela dietro al primo TG italiano. E se per l’area di centro-destra, come riporta ItaliaOggi, è tempo di promozioni con Francesco Giorgino caporedattore politico, Maria Rosaria Gianni caporedattrice alla cultura, Luigi Monfredi caposervizio all’economia, Gianni Marini vicecaporedattore alla cronaca e Stefano Campagna caposervizio alla società; per l’area di centro-sinistra la scacchiera delle nomine è addirittura più interessante con la promozione di Elisa Anzaldi a caposervizio alla cronaca, Alberto Matano e Costanza Crescimbeni a capi servizio al politico, Nicoletta Manzione (divenuta popolare per la gaffe in diretta) e Leonardo Sgura alla conduzione unitamente alla riconferma della squadra voluta da Gianni Riotta (Filippo Gaudenzi caporedattore alla cronaca, Marco Franzelli caporedattore alla società e Michele Renzulli caporedattore all’economia). Cambiamenti inoltre sono previsti per la domenica sera, con la discussa cancellazione dell’edizione serale del TG1 e il naturale spostamento del nuovo Speciale TG1, condotto da Monica Maggioni.
E se per i TG Rai la situazione si è finalmente stabilizzata, lo stesso non si può dire per i talkshow politici. Mentre Annozero, Ballarò e Porta a Porta manterranno il loro status di “intoccabili”, intoccabile non sarà una prima serata di RaiDue che verrà sacrificata per un approfondimento politico condotto da Maurizio Belpietro. Massimo Liofredi, fresco d’audizione in Vigilanza, ne ha però preso le distanze ammettendo di non avere potere su determinate scelte editoriali:
“Finora nessuna indicazione è arrivata dall’azienda, e quando la riceverò mi comporterò di conseguenza. E’ un’indiscrezione che ho letto sui giornali, non sono ancora in grado di rispondere. E’ presto, ne saprò qualcosa forse al ritorno del direttore generale dagli Stati Uniti”.
1. EmilioZ ha scritto:
5 novembre 2009 alle 07:47