“Rapine in corso”: Striscia la Notizia non usa giri di parole contro l’Agenzia delle Entrate. Ormai quello tra il tg satirico e il Fisco è un braccio di ferro: da settimane, il programma di Canale5 sta trasmettendo servizi che denunciano errori e presunte vessazioni commesse ai danni dei cittadini in merito ad accertamenti sul valore catastale. E le accuse che volano sono pesanti. Forte delle testimonianze e delle proteste raccolte, il notiziario di Antonio Ricci ha infatti parlato di “vera e propria estorsione legalizzata“.
Striscia La Notizia vs Agenzia delle Entrate
Non solo. Secondo Striscia la Notizia, l’Agenzia delle Entrate avrebbe organizzato “una campagna contro i contribuenti al solo scopo di far cassa facilmente“. Il tg satirico ha dato spazio alle rimostranze di cittadini che si sono visti assegnare sanzioni a seguito di un accertamento sul valore catastale ritenuto errato dai diretti interessati. Spesso – ha infatti denunciato Striscia – i funzionari del Fisco hanno paragonato tra loro terreni e immobili di differente entità, magari senza nemmeno effettuare opportuni sopralluoghi. Dopo una contrattazione con l’Agenzia stessa, molti contribuenti ‘malcapitati’ hanno comunque accettato di versare l’importo patteggiato pur di non spendere ulteriori soldi tra avvocati e ricorsi.
Da settimane, il programma di Antonio Ricci documenta anomalie e casi sospetti, utilizzando toni severi nei confronti dell’Agenzia. In alcuni servizi, ad esempio, il tg satirico ha inserito spezzoni del film Il Padrino, attribuendo a Don Vito Corleone commenti velenosi. Nemmeno un’intervista al viceministro Enrico Zanetti ha chiarito del tutto la vicenda, ed i servizi di Striscia sono proseguiti.
Agenzia delle Entrate porta Striscia in tribunale
Ma all’Agenzia delle Entrate non l’hanno presa bene ed hanno sollecitato l’Avvocatura dello Stato a denunciare la trasmissione e Mediaset sia per diffamazione sia per istigazione a delinquere. Quest’ultima accusa sarebbe dovuta ad un cartello dai toni minacciosi comparso in un filmato (“Trovare l’indirizzo del funzionario e bruciargli la casa“). Come riporta Repubblica, l’Agenzia ha inoltre dichiarato che alcuni dei contribuenti vessati hanno detto in televisione cose parziali, interessate o false, che Striscia non ha mai chiesto verifiche o repliche e che, in caso di errori, il Fisco avrebbe ammesso le sua colpe.
E Antonio Ricci ha replicato così:
“L’Agenzia vuole trascinarci in Tribunale? Sarebbe una causa temeraria. Chi glieli paga chiedo io, gli avvocati? Noi in ogni caso abbiamo centinaia di cittadini pronti a difenderci in qualsiasi sede, incluso il Tribunale per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo (…) L’Agenzia vuol far credere che abbiamo aizzato i cittadini quando è vero il contrario”.
In merito al cartello violento comparso in video, Ricci ha precisato che Striscia si sarebbe limitata a riportare lo sfogo di un contribuente esasperato. Ed ha aggiunto che le azioni violente contro l’Agenzia, che pure non sono mancate, “sono tutte precedenti alle nostre inchieste“.
Agenzia delle Entrate, novità
Intanto, in una circolare del 28 aprile, l’Agenzia indica ai dipendenti nuove modalità di accertamento, introducendo il confronto preventivo con il contribuente e suggerendo sopralluoghi nella zona di ubicazione, ma anche documentazioni più precise nell’avviso di rettifica. Novità che Striscia ha attribuito al proprio lavoro di denuncia. Ma il braccio di ferro continua.
1. GILBERTO AGNESI ha scritto:
3 maggio 2016 alle 14:48