Con l’avvento in tv del genere dei reality, i quindici minuti di celebrità teorizzati da Warhol sono diventati una realtà per tantissime persone, ed aspirare ad “avere la parola” non è un sogno poi così impossibile. Lo sanno bene a Mattino Cinque, il contenitore che apre il palinsesto della rete ammiraglia Mediaset, nel quale il microfono viene dato anche ad un cane.
No, non stiamo parlando di un attore particolarmente scarso di una soap nostrana, ma di un vero e proprio quadrupede, chiamato a pronunciare la parola “mamma” per dimostrare di essere nientepopodimenoche un cane parlante. A compensare l’imbarazzo di una Panicucci in odor di tapiro, accovacciata in attesa di sentir parlare il povero Chicco, dal quale si fanno attendere parole di senso compiuto a favore di tristissimi latrati, c’era la sicurezza di Filippo, il suo padrone, la cui spocchia crolla inesorabilmente quando il cucciolo si dimostra ben poco all’altezza del compito.
Tre minuti di latrati convincono conduttrice e studio che da Chicco sia uscita la tanto sospirata parola, anche se c’è da supporre, ne siamo certi, che si sia trattato di un raro caso di allucinazione collettiva. Ma il sentore che il trash stia per palesarsi in tutto il suo splendore nel salotto della bella Federica, diventa concreta realtà quando il “signor Filippo” racconta di un cibo speciale, che avrebbe fatto parlare anche il suo gatto. E se il cane e il gatto parlano, perchè non dovrebbe farlo lui? Il problema è che l’eccentrico signore vorrebbe godere dei quindici minuti di celebrità proprio a ridosso del Tg5, in nome della “vergogna” costituita dall’essere nel piccolo schermo senza poter favellare ad oltranza.
Di fronte allo sfogo concitato ma senza picchi di particolare intensità dell’ospite – “Vergogna, siete come tutti gli altri, dovevate farmi parlare. Io voglio parlare, dovete farmi dire riguardo al cane. Adesso, non mi interessa” – restiamo allibiti ma rassicurati. Si, il sorriso della conduttrice, che senza scomporsi annuncia rassegnata l’arrivo inesorabile di un nuovo tapiro d’oro da aggiungere alla sua carriera, è quasi il simbolo dell’ordinarietà di un tale episodio, che non sembra colpire la Panicucci, forse già imbarazzata abbastanza dall’esser stata costretta a parlare di animali parlanti per un intero blocco del suo programma. E a ripensare a questi minuti di grande televisione, chiusi dall’ospite fuggiasco al grido di “vergogna“, siamo rimasti esattamente come il cane Chicco. Senza parole.
1. BIG SISTER ha scritto:
3 novembre 2009 alle 16:26