16
aprile

LAURA & PAOLA SI SCHIERANO UFFICIALMENTE A FAVORE DELLA STEPCHILD ADOPTION

Laura & Paola

Laura & Paola hanno alzato il tiro: dopo il monologo sul bullismo dell’esordio e quello contro la violenza sulle donne di venerdì scorso, per la terza ed ultima puntata le due hanno pensato di esporsi, di prendere posizione, uscendo fuori dai campi che mettono d’accordo tutti ed addentrandosi in un argomento tortuoso ed attualissimo come la stepchild adoption.

Laura & Paola: il monologo della terza puntata dedicato alla stepchild adoption

Se n’è tanto parlato negli ultimi mesi, con il decreto Cirinnà che ha tenuto banco sulla carta stampata e nei salotti televisivi, e ora anche Laura Pausini e Paola Cortellesi hanno detto la loro, mettendo in scena la storia della piccola Anna, raccontata dalla voce dell’attrice e accompagnata in note dall’ugola d’oro romagnola.

Nel corso del monologo della Cortellesi, interrotto dalla canzone In una stanza quasi rosa scritta da Biagio Antonacci (che ha partecipato all’esibizione) per la Pausini, Anna ha raccontato del suo concepimento, di come i genitori fossero appena diciannovenni quando lei è nata e di come la madre l’abbia cresciuta da sola, dopo che il padre se n’era andato perchè spaventato da quella improvvisa e prematura responsabilità.

Anna ha raccontato dell’arrivo di Massimo, il nuovo compagno della madre del quale all’inizio era gelosa, ma che col tempo è diventato per lei una presenza fondamentale, una certezza, un amico, qualcuno su cui poter contare e al quale affidarsi. Una figura paterna che le è stata strappata via alla morte prematura della madre, quando la legge ha stabilito che lei doveva tornare dal suo padre naturale, che non l’aveva mai voluta. Il personaggio della Cortellesi ha iniziato dicendo di credere nella famiglia ed ha terminato dicendo che credeva “nella famiglia dell’amore“, mettendo così i sentimenti davanti ai legami di sangue.

La scelta del programma è stata quella di schierarsi usando l’esempio più soft ed evitando dunque la questione dell’omosessualità, richiamata però da Antonacci che ha condiviso “un inno all’amore libero, come dovrebbe essere sempre” e dalla stessa Pausini, che in chiusura di trasmissione ha parlato del diritto di essere diversi.

Una forma di servizio pubblico “di parte”, che non sarà piaciuta a tutti ma che, in un certo senso, è servita a farsi perdonare, parzialmente, la marea di spot pubblicitari fatti agli ospiti, chiamati e pagati per sponsorizzare i loro film, libri e tour.



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4 Commenti dei lettori »

1. Mattep ha scritto:

16 aprile 2016 alle 12:20

Bellissimo monologo, veramente commovente. Brava Paola!



2. Davide ha scritto:

16 aprile 2016 alle 13:42

BOIATA! La Stepchild Adoption esiste già per le coppie eterosessuali, quindi questo monologo è il solito siparietto no-sense per strappare la lacrimuccia! La legge la prevedeva per le coppie omosessuali, andando quindi a riconoscere pratiche abominevoli di compravendita dei bambini come l’utero in affitto (solo così possono avere dei figli gli omosessuali! Vergognose! Solite sinistrelle arcobaleno senza valori e ingannatrici! Menomale che non vi ho guardate manco un minuto!



3. Bio ha scritto:

16 aprile 2016 alle 14:39

Flop comunque il programma



4. Giacomo ha scritto:

16 aprile 2016 alle 14:58

@davide dovresti vergognarti per questo tuo commento totalmente fuori luogo e totalmente senza senso! Viva dio che ci siano persone di buon senso che si sforzano di aprire gli occhi agli italiani… Per fortuna la maggior parte degli artisti è a favore e si impegna in questo!

Giusto per la cronaca: l’utero in affitto non è l’unico modo con cui due omosessuali possono avere un figlio!



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