28
gennaio

ALESSANDRO CATTELAN A DM: E POI C’E’ CATTELAN NON CELEBRA GLI OSPITI. RENZI IN STUDIO SAREBBE PERFETTO, E’ MOLTO SIMPATICO (VIDEO)

Alessandro Cattelan

«Ansia». La scritta che campeggia sulla felpa con cui Alessandro Cattelan ci accoglie è fuorviante. Il conduttore, infatti, è tranquillissimo mentre si prepara ad inaugurare la terza edizione del suo late night show. Da oggi – 28 gennaio – in seconda serata su Sky Uno torna E poi c’è Cattelan, con diciotto puntate e con il confermato contributo musicale degli Street Clerks. Ospiti del primo appuntamento saranno Max Pezzali, Darth Vader (alias Francesco Mandelli) e Cesare Cremonini con un video messaggio. Prossimamente vedremo Marco Giallini, Valerio Mastrandrea, Carlo Verdone, Antonio Albanese, Roberta Vinci, Zerocalcare, Claudio Santamaria, Elio e le Storie Tese. Ma la prima novità di quest’anno è lo studio, completamente rinnovato.

Alessandro, ci parli dello studio?

Lo studio è lo stesso dell’anno scorso ma lo abbiamo arredato un po’ diversamente. Abbiamo messo una postazione gag e sketch, collocata davanti alla postazione degli Street Clerks, mentre io avrò uno spazio per le interviste con gli ospiti. Poi abbiamo spostato il pubblico, che nelle altre stagioni era intorno a noi – il che era bello perché sentivi l’affetto – ma molti vedevano solo le nostre nuche per tutta l’ora di trasmissione. Quindi abbiamo deciso di creare una situazione più teatrale, con una bella tribuna dove il pubblico starà comodo e potrà godersi il programma.

Il primo ospite sarà Max Pezzali: come mai questa scelta?

Credo che Max sia nella lista degli ospiti perfetti per un programma del genere, perché ha mille interessi, sa un sacco di cose, è molto simpatico e può dare mille spunti per cercare di creare una situazione divertente. Quindi è davvero nella top ten dei migliori ospiti da avere.

Parlerete anche dei vostri rispettivi talent?

Magari sì. Lui sta per cominciare con The Voice, quindi sicuramente gli chiederò come va e come si sta trovando. Per lui è un’esperienza nuova.

Per quanto riguarda il format sembra tu sia un perfezionista, nel senso che cerchi sempre di migliorare…

Chi te l’ha detto?

E’ un’impressione: giusta?

Sì, giusta… (ride, ndDM)

Cosa sei andato a migliorare e cosa invece vorresti ancora aggiustare?

Il tentativo è quello di migliorare sempre tutto, perché c’è sempre margine per far meglio, senza diventare pazzi – perché la ricerca ossessiva della perfezione ti fa impazzire – ma nemmeno senza buttar via le occasioni. Quest’anno, ad esempio, faremo molte più esterne e cercheremo di farle meglio rispetto agli anni scorsi.

Hai detto che da te gli ospiti non devono temere trappole e possono stare tranquilli. Ma alla lunga non c’è il rischio di risultare compiacenti o di togliere pepe alla trasmissione?

Dipende cosa intendi per pepe. Agli ospiti non si fanno trabocchetti ma non vengono nemmeno celebrati. Noi non siamo il programma in cui viene un cantante e passiamo quaranta minuti a dirgli quanto è bravo o quanto è bello il suo disco. Piuttosto, con lui parleremo come essere umano e non come artista, quindi non ha senso fargli degli agguati. Io preferisco divertirmi con gli ospiti, visto che sono tutte persone simpatiche che hanno voglia di divertirsi. Il fatto che non ci siano attacchi non vuol dire che ci sia compiacenza.

Un format come quello di EPCC credi che su una rete satellitare possa essere penalizzato?

No, qua va bene. Credo che in linea teorica possa andare ovunque, in linea pratica non è tanto la differenza tra generalista o satellitare, la differenza sta piuttosto nella velocità delle persone che ci lavorano. Questo è un programma che ha bisogno di velocità, perché all’ultimo ti può servire una cosa o venire un’idea e tutti devono essere rapidi a far funzionare quello che viene in mente. Su questo aspetto, credo che in Italia meglio di Sky ci sia poco però in linea teorica può andare ovunque, come genere.

Ti piacerebbe ospitare Renzi?

Sì, è una persona che conosco ed è molto simpatico. Come non intervistiamo l’attore o il cantante, in quel caso non intervisteremmo il politico ma la persona. Con i politici, però, è un po’ più difficile uscire da questi cardini e c’è il rischio che loro a un certo punto facciano il pippotto elettorale. Ma come persona Renzi sarebbe perfetto, perché è molto simpatico.

Cosa gli chiederesti?

Ah, non lo so. Non so cosa chiederò al prossimo ospite che già so di avere, su quelli che non ho e non avrò non ho ancora pensato.

E’ tutto un divenire…

Esatto.



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