Il nuovo anno non ha portato serenità tra Mediaset e Sky. Anzi, la guerra tra le due tv vive l’ennesimo capitolo, dopo che il Biscione – dallo scorso 7 settembre 2015 – ha criptato i tre canali generalisti (Canale 5, Italia 1 e Rete 4) sulla pay tv di Rupert Murdoch. Mediaset, infatti, ha ora deciso di portare Sky in tribunale per “la ritrasmissione dei canali ex analogici di Rti via satellite“. In sostanza, dalle parti di Cologno considerano oggi illegale l’utilizzo del proprio segnale e, quindi, dei propri contenuti fatto dalla tv a pagamento prima che avvenisse il criptaggio.
A rivelare la querelle, avviata subito dopo Capodanno, è Repubblica, che parla di una richiesta di danni da parte di Mediaset di circa 40-45 milioni di euro. Va detto che, prima di arrivare a ciò, il Biscione tentò di “battere casa” con i rivali già nei mesi scorsi, auspicando un accordo commerciale per scongiurare l’oscuramento dei tre canali:
“I nostri contenuti sono free nei confronti del pubblico, se però vengono trattati da piattaforme a pagamento chiediamo un compenso, perché forniscono un vantaggio competitivo alla piattaforma che li ritrasmette”, dichiarò il consigliere d’amministrazione di Mediaset Gina Nieri.
Di tutt’altra opinione Sky, che non prese per nulla in considerazione l’eventualità di dover pagare per trasmettere Canale 5, Italia 1 e Rete 4 (subito sostituiti nel bouquet con SkyUno, Fox e Rai 4):
“Sky non ha mai ‘ritrasmesso’ il segnale, ma solo ricevuto un segnale free e nel resto d’Europa, a partire dalla Gran Bretagna, nessuna richiesta di pagamento per i canali free ha mai ottenuto soddisfazione”, fece presente l’ad di Sky Andrea Zappia.
Da qui il criptaggio, fino alla fresca citazione per danni, in quanto a Mediaset pensano che Sky debba pagare per quanto trasmesso fino al 6 settembre 2015, ultimo giorno in cui le reti Canale 5, Italia 1 e Rete 4 sono state visibili sulla pay tv. A decidere sarà il tribunale di Milano, che ha fissato la prima udienza a maggio.
Analisi di mercato: quella di Mediaset è una mossa per recuperare denaro
In attesa di conoscere il verdetto del tribunale, quello degli analisti di mercato sembra già piuttosto chiaro, almeno a leggere Repubblica:
“L’annuncio della richiesta per danni arriva nel pieno del crollo in Borsa del titolo che da novembre ha perso oltre il 30% del proprio valore per i timori sulla pay tv che nonostante la crescita degli abbonati non genera utili e soprattutto dopo la revisione al rialzo delle stime sui costi per l’intero 2015. Il mercato crede, quindi, che questa possa essere una mossa per recuperare liquidità in un momento delicato“.
1. Groove ha scritto:
19 gennaio 2016 alle 13:36