Con i suoi spogliarelli, le ragazze Cin Cin, e lo stile malizioso ha segnato un’epoca della Tv. Il riferimento è a Colpo Grosso, il famoso game show portato al successo da Umberto Smaila alla fine degli anni ’80, tornato dallo scorso novembre in replica in terza serata dal lunedì al venerdì su MediasetExtra. La trasmissione, che all’epoca suscitò numerose polemiche dai più perbenisti, fu un vero e proprio fenomeno di costume. Partì nell’autunno del 1987 su Italia7 ed era realizzata dalla società ASA Television per conto di Fininvest, che all’epoca aveva un contratto per la fornitura di programmi televisivi alla nota syndication.
Registrata a Cologno Monzese, e in seguito a Cinisello Balsamo, Colpo Grosso ottenne da subito grossi riscontri di pubblico, arrivando in alcuni casi a superare i 2 milioni di spettatori. In quel periodo centinaia di impiegati, casalinghe, studenti e studentesse, padri e madri di famiglia, ma anche professionisti affermati inoltravano la domanda di partecipazione nella speranza di essere reclutati e poter vincere il montepremi in denaro posto in palio (in seguito un viaggio), anche a costo di dover rimanere in mutande. Il gioco prevedeva, infatti, che gli stessi concorrenti, per conquistare delle fiches utili per il quiz, si spogliassero.
In uno studio che ricordava dapprima un casinò, in seguito un aeroporto, e nelle ultime stagioni una nave da crociera, i due concorrenti gareggiavano in scommesse e giochi. Le vincite venivano poi usate per far togliere i vestiti ad un gruppo di uomini e donne, spesso stranieri, chiamati Mascherine. Lo scopo del gioco era quello di spogliare completamente tutte le mascherine, compreso l’ultimo pezzo, ovvero la maschera sugli occhi. Se ci si riusciva si faceva il “Colpo Grosso”, e si portava a casa l’intero montepremi. Il gioco, le domande, gli stessi premi da vincere erano in realtà solo un pretesto, l’interesse era tutto sugli spogliarelli, ma anche sulle 7 ragazze del programma, introdotte a partire dalla seconda edizione.
Inizialmente chiamate le “Portafortuna” (ciascuna aveva abbinato un simbolo/talismano come il quadrifoglio, la coccinella, il ferro di cavallo etc), vennero dalla terza stagione ribattezzate Ragazze Cin Cin, ed abbinate ad un frutto. Ananas, fragola, limone, mandarino e così via, per una macedonia che il pubblico dimostrò subito di apprezzare. La frutta a cui le ragazze erano abbinate, differenziava il loro costume di scena, ma era soprattutto presente per coprire i capezzoli delle “Cin Cin” durante gli stacchetti, che finivano puntualmente con un topless.
A contribuire certamente al successo del programma fu la conduzione ironica e sorniona di Umberto Smaila, tant’è che con la sua uscita di scena al termine della quarta stagione, il programma, affidato alla più irriverente Maurizia Paradiso e a Gabriella Lunghi, subì un importante calo di ascolti e venne così chiuso.
Colpo Grosso – Il mancato arrivo di Pupo
Pochi ricordano però che la produzione cercò di riportare in auge il programma, proponendone la conduzione a Pupo. Come testimonia un articolo de Il Corriere della Sera del 18 novembre 1992, non venne però trovato un accordo sulle richieste di modifiche al programma avanzate dal cantante.
“Avevamo già preso accordi, poi al momento della firma mi hanno comunicato che non accettavano le mie proposte di cambiamento e così ho rinunciato a tutto. Dirò di più: neanche per 10 miliardi avrei condotto quel programma così com’era. (Avevo proposto) strip di sottofondo e tanta ironia. L’ ambientazione doveva essere quella di un grande casinò di Las Vegas dove la gente poteva giocare davvero e quindi vincere, poi ospiti e cantanti”.
Colpo Grosso – Il successo all’estero
Nel 1990 il format venne esportato in Spagna con il titolo ¡Ay, qué calor!, trasmesso da Telecinco, e in Germania come Tutti Frutti, sul network privato RTL, dove ottenne un grande successo. Entrambe le edizioni venivano realizzate negli studi italiani con parte del cast e della produzione nostrana. In seguito, sempre in Italia, venne realizzata una versione per la Svezia. Anche in Brasile venne prodotta una versione con il nome di Cocktail, con sigla, costumi e scenografie identici alla versione italiana.
1. aleimpe ha scritto:
8 gennaio 2016 alle 16:21