Dall’inedita accoppiata di autori Cotroneo – Uccello nasce Chiedi a Papà, nuovo docureality in onda da stasera, ogni venerdì, nella seconda serata di Rai3. Ivan Cotroneo è uno sceneggiatore rodato della fiction italiana, a lui infatti si devono serie come Un’altra vita, Tutti pazzi per amore, Una grande famiglia ed Una mamma imperfetta. Francesco Uccello, invece, è un ex operatore sociale ad oggi daddy-blogger (Mo’ te lo spiego a papà), giornalista e scrittore. Entrambi gli autori non sono nuovi al tema della vita familiare ed insieme cercheranno di raccontare qualcosa che non sia ancora stato detto, focalizzandosi sulla figura del papà di oggi.
Chiedi a Papà: il programma
Co-prodotte da Indigofilm e 21, le puntate in cantiere sono dieci ed in ognuna di esse due famiglie affronteranno la sfida di salutare le mamme per cinque giorni. Le due genitrici potranno rilassarsi alle terme mentre i due papà resteranno immersi nelle rispettive routine quotidiane ad occuparsi della casa e della prole. Cotroneo a proposito del programma dice su Repubblica:
“I papà si sono messi in gioco senza vergogna, le famiglie si raccontano con semplicità e confidenza, sapendo di essere in uno spazio che non li giudica“.
Chiedi a papà si propone dunque di fotografare la realtà senza entrare nel merito o scadere nella pedagogia. Così, dopo la visione al femminile offerta da Una mamma imperfetta, con Chiedi a Papà Ivan Cotroneo ci racconterà anche il risvolto della medaglia, mostrando al pubblico imperfezioni e potenzialità della figura paterna divisa tra casa e lavoro. Sarà comunque presente, anche se in misura ridotta, il punto di vista delle mamme che riveleranno i propri timori e aspettative.
Chiedi a Papà: una nuova forma per il solito contenuto, basterà?
Il progetto Chiedi a Papà nasce, non solo, dalla volontà di raccontare la figura del capofamiglia senza clichè e senza prendersi troppo sul serio, ma anche – dice Cotroneo – dalla ricerca di un format in grado di affrontare il racconto familiare in forme diverse da quelle della fiction. Proprio quest’ultimo punto sembra quanto mai attuale, in un panorama televisivo che sta punendo al gradimento dell’auditel le fiction che pongono al centro della trama le più disperate e disparate vicende familiari. I recenti successi tiepidi (o insuccessi) di E’arrivata la felicità (dello stesso Cotroneo) e di Tutto può succedere potrebbero derivare proprio da questa eccessiva usura del mezzo della fiction, più che da problemi circa la credibilità e la qualità della scrittura. Di certo i fattori in gioco sono anche altri, ma in una situazione come questa la sperimentazione sui formati oltre che sui contenuti è decisamente ben accetta.