2
ottobre

C’ERANO UNA VOLTA I TELESPETTATORI!

Simpson @ Davide Maggio .it

Sino a non molti anni fa, quando si parlava di sfide televisive, ci si doveva confrontare con una “platea catodica” di milioni e milioni di telespettatori.

Il sabato sera era la giornata in cui le ammiraglie dei due principali poli televisivi sfoderavano le loro armi più potenti per offrire al pubblico dei grandi show che sarebbero facilmente rimasti nella memoria televisiva del nostro paese. Si puntava, in poche parole, a far spettacolo e a farlo la S maiuscola! 

E l’attenzione non era nemmeno così ossessionatamente rivolta al risultato finale, in termini di audience, poichè veniva privilegiata la qualità e la soddisfazione dell’esigente telespettatore del prime time del sabato. 

Quel pubblico, però, sembra non esserci più

Viene da sorridere a parlare di vittoria o di sconfitta quando oggetto della sfida sono due programmi come il Treno dei Desideri e C’è Posta per Te : si riesce a vincere una serata con poco più di 4 milioni di telespettatori.

Un risultato che, senza spingerci troppo indietro negli anni, avrebbe fatto sorridere, anzi… ridere!

Probabilmente anche per questo motivo è cambiato il modo di “leggere” i dati Auditel : non si guardano più i “milioni di telespettatori” ma si guarda lo share, unico dato che anche in presenza di 4 gatti darà sempre come somma 100!

Il bello è che ci perde con affanno in “scorporamenti” di anteprime o fasce pre-tg per raccattare qualche migliaio di telespettatori in più che possa accrescere il dato medio d’ascolto di un programma.

Ci si potrebbe nascondere dietro facili affermazioni come “i tempi per la tv sono cambiati” oppure pensare che la teoria RICCIana, secondo la quale la gente normale il sabato e la domenica esce, debba ormai essere estesa a tutta la settimana o, ancora, si potrebbe dar ragione a chi vuol vedere nel satellite l’avversario più temibile per la tv generalista.

A parte la banalità della prima e l’impossibilità della seconda affermazione, il satellite forse rappresenta meglio di tutti l’effetto (in realtà molto più circostanziato di quanto si voglia credere) di un malessere diffuso del telespettatore “generalista” che cerca con la parabola una… “televisione migliore”.

Ma attenzione, parlo di effetto, circostanziato tra l’altro, e non di minaccia. Gli ascolti delle emittenti satellitari in molti casi sfiorano il ridicolo (pensate che Auditel, in casi tutt’altro che singolari, rileva per alcuni programmi Sky ascolti pari a 0 ascoltatori) e nutro seri dubbi sulla pericolosità mediatica di “Murdoch & Co”.

Ciò che, in realtà, non deve essere trascurato è l’atteggiamento con cui ci si pone nei confronti del satellite, soprattutto da parte di chi la parabola non ce l’ha.

Un atteggiamento speranzoso di chi, non riuscendo a “soddisfarsi” sulla tv generalista, vede nelle produzioni d’oltreoceano l’ultima spiaggia.

Un desiderio di “migrazione satellitare”, dunque, non dettato dalla voglia di accaparrarsi un’offerta televisiva diversificata e più ampia ma dalla voglia di abbandonare la televisione di “tutti i giorni” che non stimola più. 

Il vero problema risiede, quindi, nella crisi della tv generalista.

Un televisione incapace di produrre contenuti originali, succube dei format stranieri preconfezionati e tutta rivolta alla “lacrima facile” o a “raffinatezze” degne del peggiore dei bordelli. Una TV con un unico obiettivo : la vittoria a tutti i costi, anche a costo di far terminare un prime time all’una di notte quando una televisione “normale” farebbe partire la terza serata.

E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ascolti risicati e programmi dei quali, per dirla con Paolo Martini, la mattina dopo al bar non ne parla nessuno.

Badate bene, questo discorso non reggerebbe se non ci fosse almeno un programma a ricordare i “tempi andati”. Ma questo programma c’è ed è forse l’unico che riesce a tenere incollati davanti al video quei “milioni e milioni di telespettatori” di cui si parlava in apertura di post. Sintomo, questo, che il pubblico c’è ed è disposto a rimanere con i piedi per “terra” quando ne vale la pena.

Non rappresenta a mio parere l’optimum da un punto di vista televisivo ma ha dalla sua parte :

  1. una produzione tutta italiana;
  2. l’assenza di trash;
  3. le risate al posto delle lacrime;
  4. un’utilità sociale;

il tutto “condito” da uno studio tra i più piccoli “in circolazione”, due conduttori simpatici ed affiatati, due bellezze mozzafiato e una lunga scrivania.

Questi sono i semplici ingredienti di Striscia la Notizia che, con oltre 8 milioni di telespettatori e uno share superiore al 30%, rappresenta l’unico bagliore e una delle poche testimonianze di vitalità della TV italiana e dei suoi telespettatori.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, , ,



Articoli che potrebbero interessarti


C'ERANO UNA VOLTA I TELESPETTATORI!
TIVU’ SAT: DAL 31 LUGLIO LA PRIMA PIATTAFORMA SATELLITARE GRATUITA ITALIANA


Dati Auditel Settimana n.39/2007 @ Davide Maggio .it
ASCOLTI TV : ANALISI DELLA SETTIMANA n. 39


Pinuccio_RaiScoglio24 copia
Offerti 260 mila euro di risarcimento a Stromboli per i danni della fiction. Il sindaco: «Non c’è stata nemmeno solidarietà. Ambra venne un giorno e si fece fotografare con la pala in mano»


Carmen Russo (US Striscia)
Striscia la Notizia festeggia con un ‘cross over’ i quarant’anni di Drive In

11 Commenti dei lettori »

1. matteo ha scritto:

2 ottobre 2007 alle 07:33

cmq posta ha fatto 4.600 nn appena 4.000



2. AndreaLecce ha scritto:

2 ottobre 2007 alle 09:50

Che dire….W Striscia! E mitica!



3. Ruben ha scritto:

2 ottobre 2007 alle 14:37

Mi fa piacere che Martini nellarticolo della Stampa pur rivisitando i miei toni duri,ha definito Gente di Mare un noioso polpettone,vorr dire o che mi legge nei blog o che ci troviamo sulla stessa linea donda,visto che definivo Gente di Mare insulso polpettone.



4. alex ha scritto:

2 ottobre 2007 alle 15:32

Hai citato il programma peggiore della tv italiana più tarocco di chi vuole smascherare.



5. phoebe ha scritto:

2 ottobre 2007 alle 16:05

sono daccordo con alex…..davide ho il massimo rispetto per la tua opinione ma personalmente non reputo affatto che striscia sia “”lunico bagliore della tv italiana”" e che lo caratterizzi “”lassenza di trash”"……è un programma che a me non è mai piaciuto e lo considero di un livello non basso ma infimo….ma la mia è solo unopinione….



6. Davide Maggio ha scritto:

2 ottobre 2007 alle 16:12

@ alex e phoebe : il bagliore e la vitalit di Striscia sono riferiti alla “”risposta”" del pubblico. Penso sia innegabile che il programma di Ricci rappresenti lunico esempio di una televisione che riesce a “”svegliare”" oltre 8 milioni di italiani cosa che, in questo momento, e impresa piu unica che rara. Io stesso ho scritto che a mio parere non rappresenta loptimum… ma, ripeto, qui si parla di “”risposta del pubblico”" e, nel caso di Striscia, e unico piu unico che raro!



7. Mibemolle ha scritto:

2 ottobre 2007 alle 21:08

Il punto è che il pubblico cè ed è vero, ma è anche vero che sono cambiate le abitudini… Una volta (il famoso bis o il pranzo per dire) il pubblico del day time era composto da casalinghe…ora le casalinghe trentenni quasi non esistono iu, il pubblico è fatto quasi tutto da pensionati… Il sabato sera idem… e chi sta a casa è mediamente nauseato dai programmi decerebrati che ci propinano che è ovvio che , se non esce, si guarda un dvd o gioca a carte con gli amici che è meglio…. Insomma… striscia va anche in onda in una fascia oraria in cui la gente volente o nolente è mediamente a casa… una volta le sfide si facevano coi film del lunedi sera, coi grandi how del sabato…. adesso la musica è cambiata…. il livello è drammaticamente sceso ma è cambiata anche la societ e il modo di vivere…. nota: parole di mio padre 75enne “” una volta il film bello cominciava alle 20.30…. adesso per vederne uno decente bisogna aspettare le undici….e le trasmissioni di attualita o i “”dossier”" co



8. Davide Maggio ha scritto:

3 ottobre 2007 alle 00:08

@ Mibemolle : vedi, mi dai ragione proprio con le parole di tuo padre :-) Il problema è che le carte e il piacere di giocarci ce sempre stato ma se ci fosse una valida alternativa probabilmente si opterebbe per la tv!



9. alex ha scritto:

3 ottobre 2007 alle 15:42

Lauditel è una farsa misura lascolto di persone che non esistono io non ne ho mai conosciuta una dico una, è bastato un gioco stupidissimo dei pacchi per annientare Striscia e per tornare a vincere si sono comprati la concorrenza, hanno ucciso laccess prime time di Italia 1 e Rete 4, VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!



10. CO2 ha scritto:

3 ottobre 2007 alle 20:29

Sarebbe interessante confrontare la popolazione di 20 anni fa con quella di oggi: numericamente siamo di più adesso (e più anziani…forse dovremmo aspettarci più telespettatori al sabato sera oggi rispetto a una volta?). Visto che sono intercorsi due censimenti ISTAT, avremmo aprecchi dati sper capire i cambiamenti nelle abitudini quotidiane degli italiani. Ma forse non è tema per il blog. @ alex: sul “”fatomatico”" campione di famiglie rilevate da Auditel posso darti una tastimonianza diretta. Nel 1987 una famiglia del mio paese (un piccolo centro sul lago di Como) che conosco (costituita da madre e figlia) aveva il meter. Ricordo che avevano laparecchio appoggiato sopra al televisore ed avevano un telecomando con dei grossi pulsanti: sui primi due cera sritto, con un pennarello, il loro nome. Un tardo pomeriggio ho “”segnalato”" anche io la mia presenza davanti al tv: i tasti bianchi, senza nome, servivano per eventuali ospiti. La trasmissione osservata era “”il gioco delle coppie”" condotta da Pr



11. Davide Maggio ha scritto:

3 ottobre 2007 alle 22:45

@ alex : anche io nutro un po di dubbi sulla completa veridicita ma e altrettanto vero che e impossibile poter realizzare un sistema che misuri perfettamente e con precisione gli ascolti; @ CO2 : sempre informatissimo eh :-)



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.