La versione italiana di Hotel da Incubo, partita ieri – domenica 25 ottobre 2015 – su Deejay Tv, può contare su un ottimo biglietto da visita, ovvero lo chef e protagonista Antonello Colonna. Ironico e allo stesso tempo serio, comprensivo ed affettuoso con i locandieri da aiutare ma non per questo poco efficace, il nuovo volto del canale 9 è partito col piede giusto non ispirandosi al temperamento del più famoso Gordon Ramsay.
Hotel da Incubo Italia: Antonello Colonna è un gradevole padrone di casa
Tale errore lo ha fatto per esempio Carlo Cracco, che per emulare il collega è risultato poco incisivo al timone di Hell’s Kitchen, mentre Antonino Cannavacciuolo ha dato la propria impronta a Cucine da incubo adattando il programma di Ramsay al proprio carattere e ai propri tempi. Sulla stessa scia si muove Colonna, un professionista dal carattere semplice e dal volto poco televisivo, che però nella prima puntata di Hotel da Incubo Italia è sembrato a suo agio, rendendo piacevole lo show.
Hotel da Incubo Italia: alcune situazioni sono inverosimili
Il programma, però, è appesantito da una tara che lo accomuna all’originale, ovvero l’inverosimiglianza della situazione narrata e dell’ospitalità messa in scena. Spieghiamoci meglio: è chiaro che per richiedere l’aiuto di un esperto l’hotel ‘protagonista’ di puntata deve avere qualche problema alla base, ma da qui ad accogliere l’illustre ospite in una camera dove sono depositate tre dita di polvere sul comodino ce ne corre.
L’esagerazione e la teatralità di alcuni elementi, come anche il rifiuto del proprietario a far pranzare lo chef perchè l’orario di apertura del ristorante era appena terminato, tolgono spontaneità al programma. E forse proprio per questo i commenti a mezza bocca di Colonna, le sue espressioni scettiche e il suo parlare da solo ad alta voce aiutano a creare un’empatia che altrimenti mancherebbe in toto.
L’aspetto più interessante della versione nostrana, prodotta da Endemol Shine, è però la capacità di trasformare la struttura in decadenza con poche mosse azzeccate, che non sembrano richiedere uno sforzo economico eccessivo. Questo, unito alla buona introspezione sui personaggi coinvolti e alla funzione di “psicologo” affibbiata ad Antonello Colonna, fanno risultare buona la prova di Deejay Tv.