Ricordate Meg, Amy, Jo e Beth March? Ecco, dimenticatele. Perchè in tv sono sbarcate delle Little Women che con l’eleganza e la classe dei personaggi presenti nei libri scritti da Louisa May Alcott non hanno nulla a che vedere: sono le protagoniste di Piccole Donne Los Angeles, un docureality in onda dal lunedì al venerdì su Lei Tv alle 14:15 (e su MTV8 la domenica in seconda serata).
Piccole Donne Los Angeles: protagoniste urlanti e senza spessore
Terra, Tonya, Elena, Christy, Briana e Traci sono delle amiche/nemiche che vivono a Los Angeles a stretto contatto con il mondo dello spettacolo, al quale alcune di loro ambiscono con forza e determinazione. Sono prive di qualunque lealtà, sia verso se stesse che verso le altre, vivono di eccessi di stile o caratteriali che le rendono antipatiche a pelle; mancano del tutto di equilibrio, avendo o troppa considerazione di se stesse o troppo poca.
Cos’hanno dunque di interessante queste donne, tanto da farle protagoniste di uno show televisivo? L’altezza, o meglio la scarsa altezza: sono tutte affette da nanismo ed è una condizione che hanno imparato a gestire fin troppo bene, tanto da farne un vanto e non viverla mai come un handicap (almeno a parole).
Piccole Donne Los Angeles: il nanismo sacrificato sull’altare del cattivo gusto
E se il programma aveva come scopo ultimo quello di abbattere lo spettro delle differenze e raccontare il nanismo con normalità, ha centrato in pieno l’obiettivo: perchè, in quel marasma di urla, imprecazioni e scenate di cattivo gusto, che le protagoniste siano alte poco più di un metro lo spettatore finisce col dimenticarselo.
A differenza degli altri programmi nei quali i nani raccontano la loro quotidianità – uno su tutti Il Nostro piccolo grande amore – qui non c’è realtà, non c’è empatia ma solo un racconto sul pessimo gusto nel quale le protagoniste fanno davvero una brutta figura, rendendosi a più riprese ridicole con le loro reciproche gelosie e rivalità. E lo stesso sarebbe se avessero una statura normale, ma dal momento che non la hanno il loro comportamento finisce solo per rendere il nanismo una “macchietta”.
Un programma evitabile al 100%. E neanche se arrivasse la magica e simpatica nanetta Josephine, Ange Gardien da La7 potrebbe fare niente per risollevarlo.
1. Anthony ha scritto:
26 ottobre 2015 alle 21:55