Carlo Degli Esposti si sfrega le mani. Il produttore di serie cult come Il Commissario Montalbano e Braccialetti Rossi non sbaglia un colpo. A confermarlo è il successo ottenuto dal secondo capitolo de Il Giovane Montalbano, prequel della fiction con protagonista Luca Zingaretti, che vede Michele Riondino interpretare il commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri, negli anni della gioventù. La serie, il cui sesto ed ultimo film sta andando in onda su Rai1, è riuscita anche in questa seconda stagione a conquistare il pubblico, portando a casa una media di circa 5 milioni e mezzo di spettatori ed uno share del 22%. Ascolti in ribasso rispetto al primo capitolo, che nel febbraio 2012 ottenne 7 milioni di media e il 27% di share, ma pur sempre buoni se si considera altresì il profondo mutamento dell’offerta e della platea televisiva in questi ultimi tre anni.
Diretta da Gianluca Maria Tavarelli, la serie si è presentata con una struttura più solida e matura rispetto alla precedente stagione, anche grazie all’accettazione da parte degli spettatori del Commissario in versione ragazzo. Un successo, quello del Montalbano interpretato da Riondino, che non può non far pensare ad un terzo capitolo. Raggiunto da Diregiovani.it, a margine di un evento dedicato a Erri De Luca a Roma, è lo stesso attore a non nascondere la volontà di tornare a vestire i panni del Commissario:
“Non posso dire se una terza edizione ci sarà, ma finché Camilleri scriverà qualcosa del giovane Montalbano, sarò contentissimo di farlo.”
Non si hanno ancora notizie ufficiali da parte di Palomar, casa di produzione della serie, ma, data da tempo per certa l’esistenza di un’opzione per la terza stagione, vista la penna prolifica di Camilleri, e il buon riscontro di critica e pubblico, un nuovo capitolo appare cosa fatta. A far sperare in un terzo capitolo ci sono anche la trama orizzontale e il finale aperto della seconda serie. In questa stagione appena conclusa, infatti, si è visto un Montalbano più adulto, alle prese con problemi personali tra cui il rapporto con la fidanzata Livia, che si è sviluppato in qualcosa di più forte. Montalbano è stato ad un passo dal matrimonio e nell’ultima puntata sta per lasciare la sua Sicilia e il suo commissariato per trasferirsi da Livia in quel di Genova. Ad impedire il trasferimento è però un grave fatto di cronaca: siamo nel maggio del 1992, e sull’autostrada A29, nei pressi di Capaci, a pochi chilometri da Palermo, viene ucciso in un attentato il Giudice Giovanni Falcone. Il Commissario Montalbano non vuole più partire, soprattutto ora che la sua terra è stata accoltellata a morte.
Come sappiamo, nel successivo mese di luglio, un altro attentato di stampo mafioso ucciderà il Giudice Paolo Borsellino. Non è dunque escluso che proprio il periodo buio che colpì la Sicilia nel 1992, possa rappresentare un interessante sfondo nel quale ambientare le nuove vicende de Il Giovane Montalbano.
Il Commissario Montalbano: Zingaretti torna nel 2016
In attesa di avere nuove notizie sul Giovane Montalbano, e nella speranza di non dover aspettare altri 3 anni per un nuovo capitolo, il Commissario più amato della tv è pronto a tornare sugli schermi nella sua versione “classica”. Lo scorso luglio sono terminate le riprese a Ragusa de La Piramide di fango e Una Faccenda delicata, due nuovi episodi della serie Il Commissario Montalbano con protagonista Luca Zingaretti. La messa in onda sarebbe prevista entro il 2016. Come anticipato dal produttore Carlo Degli Esposti, il nuovo piano di produzione prevede la realizzazione di due episodi all’anno per i prossimi tre anni. Giovane o “vecchio”, il Commissario Montalbano rappresenta una vera miniera d’oro per la Rai. Basti pensare che la tv di Stato proprio in questi giorni ha risposto con un secco no agli americani di Netflix, che provavano ad acquistare i diritti di trasmissione (via cavo, via Internet) della serie.
1. Coco ha scritto:
19 ottobre 2015 alle 23:23