12
ottobre

SAFIRIA LECCESE A DM: INVITEREI MONS. CHARAMSA A LA STRADA DEI MIRACOLI E GLI CHIEDEREI… (VIDEO)

Safira Leccese

Safiria Leccese promette di emozionare e di emozionarsi. Ma anche di riservare maggior attenzione all’attualità. Con questi propositi, la conduttrice si appresta a ritornare su La Strada dei Miracoli, il programma di Rete4 dedicato ai fenomeni soprannaturali e ai prodigi della fede. Da martedì 13 ottobre, la giornalista porterà di nuovo in prime time le storie di chi ha vissuto guarigioni inspiegabili o esperienze mistiche, con documenti e testimonianze. E con uno stile decisamente pop(olare). Tra i temi della prima puntata, le apparizioni di Medjugorje con la partecipazione di Alfonso Signorini. In vista del debutto stagionale, abbiamo incontrato Safiria per chiederle innanzitutto se ci saranno novità nel programma.

Sì, ci saranno delle novità. Ma prima diciamo cosa manteniamo. Siamo molto felici di tornare dopo le cose belle accadute l’anno scorso, con le persone che ci hanno seguito. Manteniamo una struttura simile, la vera novità sarà strizzare un po’ l’occhio all’attualità perché il nostro è un programma fatto da giornalisti. Quindi manterremo il calore e l’emozione che comporta l’argomento affrontato, però staremo molto attenti a cogliere tutti gli spunti dell’attualità. Tra le novità ci sarà anche un ospite in studio che l’anno scorso non c’era, ossia Paolo Brosio, mentre rimarranno don Davide Banzato e Alessandro Cecchi Paone, poi ci accompagnerà un professore del Cicap, Luigi Garlaschelli. Quindi avremo modo di ampliare ancora di più e in maniera strutturale qualsiasi fenomeno, prodigio o evento soprannaturale e di analizzarlo da vari punti di vista, che è il nostro scopo.

Il direttore di Rete4 Sebastiano Lombardi ci disse che il programma doveva essere ulteriormente caricato di emozioni (leggi qui), senza ovviamente travalicare nel trash. Come tradurrete questa necessità?

Dando moltissimo spazio alle persone, che sono i protagonisti a cui io dico sempre: ‘è vostro il posto qui, sulla Strada dei miracoli’. Sono le persone che hanno visto il soprannaturale fare irruzione nella loro vita ordinaria. E come soprannaturale non intendo necessariamente il divino o qualcosa rivolto ai credenti, ma qualcosa che non si può spiegare con le nostre cose terrene. Dando più spazio a loro, daremo giocoforza più spazio alle emozioni. Poi avremo anche un talk un po’ più caldo perché è rinforzato il parterre e nell’ultima parte faremo delle piccole inchieste, nel senso che andremo a guardare cosa c’è dietro un fenomeno e lì ci aiuterà anche la scienza. Quindi sarà un approccio scienza-fede-fatti-emozioni.

A proposito di attualità, tratterete anche il recente caso di monsignor Charamsa?

Ci stiamo ancora pensando, perché la Strada dei Miracoli è un programma molto particolare e il fatto che una cosa riguardi la Chiesa non lo include per forza tra i nostri interessi, ma è una modalità, un’angolazione a fare il nostro punto di interesse. Quindi dobbiamo capire il quale modo rientra nel vostro perimetro.

Qualora desse la sua disponibilità, inviteresti Charamsa?

Certamente sì. Perché sarei sicura di tirargli fuori delle emozioni. Ad esempio, gli chiederei subito: ‘la sua vocazione è stata precedente o successiva allo stare col suo compagno?’. Ma anche: ‘quando ha detto che lei è nella Chiesa ma ha solo perso un posto in ufficio, cosa intende?’. Allora lì sì che ci divertiremmo, sarebbe davvero molto emozionante.

Qualcuno lo scorso anno polemizzò sul fatto che inviaste Pippo Franco sulle orme di San Padre Pio. Con quale criterio scegliete questi vostri ospiti?

Innanzitutto rivendico la scelta di aver inviato Pippo Franco, perché forse pochi sapevano che è una persona che per trentaquattro anni ha visto la propria vita completamente mescolata con quella di una grande mistica del nostro tempo – comunque la si pensi – che è Natuzza Evolo. E siccome Natuzza Evolo, come dicono gli esperti, ha avuto molte cose in comune con Padre Pio, io difendo la nostra scelta. E’ stato molto emozionante vederlo a Pietralcina. Il criterio con cui scegliamo gli ospiti è quello a cui accennavo prima: che abbiano da dire sulla Strada dei miracoli. Lì non si viene con la verità in tasca, il nostro è un programma che vuole davvero mettere a disposizione di tutti delle cose che succedono. Quindi bisogna avere un punto di vista intelligente, rispettoso e avere delle cose da dire in merito. E’ il criterio della nostra redazione, che lavora con riunioni quotidiane sfiancanti ma utilissime.

Qualcuno ha rimproverato al programma di puntare più sulla creduloneria delle persone che sull’aspetto di fede. Cosa rispondi?

E’ il nostro programma la risposta. Noi abbiamo rispetto per tutti, allora se un frate – e mi riferisco a padre Minutella – dice di aver trovato un’acqua miracolosa per guarire le persone e da lui vanno in centinaia e poi migliaia, io faccio la giornalista e indago su un fenomeno. Non dico né che è vero né che non è vero, né che chi ci va è un credulone perché rispettiamo le persone che magari fanno un gesto come ultimo gesto di fronte a una malattia. Noi fotografiamo un fenomeno, dopo di che liberà di analizzarlo per chi crede e chi non crede: tutti benvenuti sulla Strada dei Miracoli, anche perché in realtà siamo un po’ tutti miracolati.



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1 Commento dei lettori »

1. mario ha scritto:

25 ottobre 2015 alle 15:27

Il programma è ben fatto, ma dove sono i “miracoli” quando un bambino di due anni approda cadavere sulle nostre coste?
Dove sono gli angeli?
Sono contento se qualcunio è sttao guarito da una malattia o salvato da un incidente o ha conversato col divino, ma a me, domani al mio risvelgio, per tutte le preghiere che possa fare non scenderà lo spirito santo ad ascoltarmi.
Non avrò mia madre resussictata come Lazzaro, non avrò il lavoro o la slute per me i miei cari.E come me la maggior parte del pianeta!



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