3
settembre

IN ONDA, PARENZO E LABATE SI CUCINANO MONTI

Mario Monti, In Onda

Lo credevamo impegnato in chissà quale consesso di tecnocrati. Oppure parcheggiato nel caveau di una banca, luogo fresco e asciutto particolarmente adatto per vacanze riservate. Ieri sera, invece, Mario Monti ci ha spiazzati ed è apparso come ospite a In onda, su La7. Lì per lì pareva che in studio non ci fosse il professore in carne ed ossa, ma un suo cartonato. Poi, però, la sagoma ha preso parola e l’ex premier non si è più fermato. Sulla rete terzopolista, il senatore a vita si è rivelato sorprendentemente loquace: un’occasione troppo ghiotta per i conduttori David Parenzo e Tommaso Labate, che hanno trovato pane per i loro denti.

I due giornalisti, con una complicità che è ormai il loro vero punto di forza, prima hanno rosolato per bene il canuto bocconiano, poi se lo sono divorato rivolgendogli domande mirate sull’attualità. Scordandosi di essere poco avvezzo al mezzo televisivo (l’improvvida ospitata dalla Bignardi non gli fu da lezione), su La7 Monti si è lasciato andare a dichiarazioni sorprendenti, come quella secondo cui egli avrebbe salvato il Paese dall’ascesa dei populismi.

Tale impresa – ha spiegato il senatore – sarebbe avvenuta grazie a Scelta Civica, partito di cui molti non rammentavano nemmeno l’esistenza.

Senza il risultato di Scelta Civica, l’Italia sarebbe stata governata da una coalizione populista di destra o di estrema sinistra e la politica delle riforme e della ragionevolezza finanziaria sarebbe stata abbandonata” ha dichiarato Monti.

Stuzzicato da un Tommaso Labate assai puntuto, l’ex premier ha definito “assolutamente pacifico” il fatto che il suo governo sia stato più di sinistra di quello Renzi. Interrogato sull’emergenza profughi, invece, il senatore è apparso meno ciarliero: l’argomento era forse ostico per un algido tecnico come lui, abituato a discettare di tasse e spread. Al di là della loro valenza politica (di cui non intendiamo occuparci), alcune parole pronunciate da Monti su La7 ci sono sembrate teoriche, avulse dalla realtà mostrata ogni sera proprio dal programma di cui è stato ospite.

Dal punto di vista mediatico, invece, ieri a portare a casa la partita sono stati Labate e Parenzo, coppia affiatata e guascona, da tenere d’occhio. Monti, invece, al di là della insolita loquacità, è apparso quello di sempre: lo stesso che si fece appioppare un cagnolino da Daria Bignardi, nel tentativo di risultare empatico. Col loro faccino da bravi ragazzi, i due giornalisti hanno rosicchiato l’ex premier rimbalzandoselo a vicenda e - come già abbiamo annotato – hanno posto al centro del loro format lo studio di La7, divenuto ormai una cucina da cui sfornare notizie. E professori bolliti a fuoco lento.

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