Ormai è diventato un veterano di XFactor. Arrivato nel 2013, come una specie di scommessa, Mika è diventato un caposaldo del talent show targato Sky Uno. E nell’edizione numero 9 troverà una grossa novità a “consolarlo”:
“Quest’anno non sarò il peggiore a parlare italiano! Non lo so però, non ho parlato ancora con Skin. Stasera (venerdì 15, ndDM) prendiamo un drink insieme, voglio parlare solamente italiano e vedere la sua reazione...”.
Scherzi a parte, forse il vero sospiro di sollievo la popstar l’ha tirato quando ha saputo dell’assenza di Morgan. Il cantante, pur stimando il Castoldi, ha dichiarato apertamente che la scorsa edizione non è stata facile per via del clima teso che si respirava dietro (e davanti) le quinte:
“L’unica cosa che dà un senso di armonia a questo programma è quando tutti i giudici vogliono veramente essere lì, perchè questa cosa non si può falsificare. Morgan sta facendo il suo tour, io sono suo fan, è un grande in tanti sensi, e anche una persona vera, complicata ma credibile e con tanto talento. Come dicevo l’anno scorso per Elio: Elio non è morto, Elio è Elio, non era lì l’anno scorso ma adesso è di ritorno, forse ci sarà Morgan l’anno prossimo o dopo. Chi lo sa...”.
Quel che è certo, è invece che Mika per il terzo anno consecutivo dovrà conciliare i suoi impegni in giro per il mondo con l’esperienza tricolore da talent scout:
“Tre anni sono tanti per me. In questi ultimi 2-3 anni non mi sono fermato per più di 3 giorni, è una cosa abbastanza crudele nel senso del planning. Tra due giorni inizio il mio tour in Asia, è un po’ difficile conciliare tutto anche con The Voice France e il nuovo album che esce a giugno. Ma una cosa che ho imparato è che l’isolamento può bloccare la creatività (…) Tutti questi impegni mi danno un senso di energia che provoca creatività. Mi piace dire: ‘Ho fame’. Mi danno appetito questi impegni”.
E a proposito di The Voice France, Mika si è dovuto beccare le critiche che Simon Cowell, nel corso della conferenza stampa milanese di X Factor e Italia’s got talent, ha rivolto al formato:
“Cowell ha criticato The Voice? Ovviamente. Cowell è Cowell, è proprietario di questo format se lui non critica The Voice, chi lo farà? Allora non siamo stupidi, ogni show ha un significato diverso in ogni paese: in Francia c’è The Voice, X Factor è stato un disastro totale, non ha funzionato, ma qua in Italia il miglior programma è X Factor, 100%. (…) In Italia c’è The Voice ma X Factor è meglio, 10 volte meglio; anche The Voice France è 10 volte meglio di X Factor (…)”.
Nessuna differenza, invece, riguardo il suo modo di lavorare e partecipare ai due talent concorrenti:
“Sono a mio agio con tutti e due, perché sono libero”.
Allo stesso tempo, “l’uomo dai due talent” non teme che l’immagine da personaggio televisivo possa ledere quella da cantante:
“Paura di essere etichettato? Chissenefrega, il lavoro parla per il lavoro. Le etichette sono cose temporanee, il lavoro è per sempre“.
1. carlo ha scritto:
18 maggio 2015 alle 20:01