23
febbraio

RAI, RENZI LAVORA ALLA RIFORMA. MA PALAZZO CHIGI SMENTISCE L’IPOTESI DECRETO LEGGE

Matteo Renzi

Matteo Renzi vuole “sottrarre la Rai alle forze politiche“. Lo ha ribadito più volte, ed ora è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. In altri termini, il premier intende riformare il servizio pubblico sganciando la nomina dei vertici di Viale Mazzini da influenze politiche, secondo un modello che è allo studio proprio in queste settimane.

Riforma Rai, Renzi al lavoro

Si vocifera che Renzi stia pensando ad una Rai dalla governance più snella, con un Cda ridotto, composto da pochi Consiglieri (cinque, si ipotizza) nominati da una Fondazione e non più dalla Commissione di Vigilanza. All’organigramma si aggiungerebbero un Direttore Generale operativo e un Amministratore delegato. Tra gli obiettivi della riforma ci sarebbe anche un nuovo canone Rai, di importo inferiore a quello attuale, legato alla bolletta elettrica o al titolare dell’abitazione. Ma si tratta solo di rumors, visto che per ora i contenuti della manovra restano top secret.

Riforma Rai, l’ipotesi decreto legge

A Palazzo Chigi si lavora alacremente: ad aprile scadrà infatti il Consiglio d’Amministrazione in carica, anche se con alcune proroghe lo scioglimento potrebbe slittare a giugno. Secondo indiscrezioni, il premier vorrebbe che la riforma fosse già in vigore entro quella data, per evitare che nuovo CdA venga nominato con la Legge Gasparri. Ieri alcuni organi di stampa avevano ipotizzato che, per accelerare i tempi, Renzi stesse pensando ad un decreto legge da presentare tra marzo e aprile. Ma è arrivata una smentita.

Ipotesi e illazioni sulla riforma della Rai, riportate oggi da alcuni organi di informazione, vanno prese per quello che sono: soltanto illazioni e non decisioni o scelte strategiche del governo in materia di televisione” hanno fatto sapere fonti di Palazzo Chigi.

In ogni caso, la riforma dovrebbe arrivare tra marzo ed aprile ma – salvo sorprese – è ragionevole pensare che il premier non voglia escludere il Parlamento. Almeno a questo giro. Il decreto legge (finora mai usato per mettere mano alla Rai) potrebbe infatti essere considerato una forzatura dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e non è certo intenzione di Renzi creare attriti con il Quirinale.

Per questo, da Palazzo Chigi dovrebbe uscire una proposta di riforma che accontenti il Parlamento (così da accorciare i tempi d’approvazione) e che trovi al contempo la sponda del Colle. Poi ci sono i retroscenisti, tra i quali serpeggia un interrogativo: possibile che Renzi non abbia parlato di Rai con Berlusconi durante gli incontri al Nazareno?

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

,



Articoli che potrebbero interessarti


Matteo Renzi
NOMINE RAI: QUALCUNO È PIÙ RENZIANO DI RENZI?


Matteo Renzi
RAI, RENZI: “OBIETTIVO E’ ABBASSARE ANCORA IL CANONE”. IL PREMIER APRE AD UN CANALE IN INGLESE


Renzi, Rai
RIFORMA RAI APPROVATA ALLA CAMERA. ROBERTO FICO: INQUALIFICABILE, PEGGIO DELLA GASPARRI


Matteo-Renzi
RAI: RENZI ELOGIA CAMPO DALL’ORTO COME POSSIBILE DG. OGGI IL NUOVO CDA

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.