Una donna tenace, feroce, tignosa. Intelligente e spigolosa, capace di giudizi sferzanti. Chi l’ha conosciuta davvero la descrive così, Oriana Fallaci. La giornalista italiana più conosciuta al mondo, scomparsa nel 2006, rivivrà questa sera e domani – 16 e 17 febbraio – in una fiction di Rai1 interpretata da Vittoria Puccini. Per il pubblico televisivo sarà l’occasione per avvicinarsi ad una figura autorevole ma allo stesso tempo poco conosciuta, soprattutto dalle giovani generazioni. In molti ricorderanno le sue interviste, le sue battaglie anti-islamiste e le denunce sulla decadenza dell’Occidente, ma Oriana Fallaci era molto di più.
Oriana Fallaci, la storia vera
Nata a Firenze il 29 giugno 1929, in una famiglia di umili origini Oriana respirò la passione per i libri e la cultura, ma anche per la politica. Il padre, che era iscritto al Partito Socialista, entrò nella Resistenza e portò con sé la figlia 14enne, la quale aiutò i partigiani in varie operazioni e ricevette un riconoscimento d’onore dall’Esercito Italiano per il suo attivismo durante la guerra. Iniziò a lavorare per un quotidiano da giovanissima, quando ancora studiava.
“Quando cominciò col giornalismo era una ragazzina. A quel tempo le donne in redazione erano mosche bianche. Forse proprio per questo rinunciò subito, al primo anno, a studiare medicina e cominciò a scrivere. Scriveva già come poi avrebbe sempre scritto: da Dio” ricorda Vittorio Feltri, che la conobbe.
Oriana Fallaci giornalista
Seguendo le orme dello zio Bruno, anch’egli giornalista, Oriana esordì nel 1947 al Mattino dell’Italia centrale, poi negli anni successivi passò al settimanale Epoca e all’Europeo. Iniziò con la cronaca e intervistò anche gli attori ed i grandi registi che lavoravano a Cinecittà; nel tempo le sue doti spiccate le valsero incarichi sempre più importanti. Nella sua carriera, scrisse e collaborò per prestigiosi quotidiani e periodici, tra cui New Republic, New York Times Magazine, Life, Le Nouvel Observateur, The Washington Post, Look, Stern, e Corriere della sera.
Gli anni più importanti furono il 1967 e il 1968, quando Oriana chiese e ottenne di essere inviata in Vietnam e fu l’unica giornalista italiana presente al fronte. Raccontò la vita quotidiana a Saigon, i bombardamenti, gli interrogatori dei prigionieri, le rappresaglie e realizzando molte interviste esclusive e reportage comprati e tradotti da importanti giornali internazionali. Gli anni Sessanta e Settanta furono quelli in cui la Fallaci si affermò come grande giornalista politica e realizzò importanti interviste.
Oriana Fallaci, le interviste
Tra i personaggi intervistati dalla Fallaci ci furono il re Husayn di Giordania, Võ Nguyên Giáp, Pietro Nenni, Giulio Andreotti, Giorgio Amendola, l’arcivescovo Makarios, Alekos Panagulis, Yasser Arafat, Federico Fellini, Indira Gandhi, Deng Xiaoping, Willy Brandt, Sean Connery, Mu’ammar Gheddafi e l’Ayatollah Khomeini. Di fronte a quest’ultimo, la Fallaci ebbe il coraggio di attribuirgli la definizione di “tiranno” e si tolse il chador che era stata costretta ad indossare per essere ammessa alla sua presenza.
Oriana Fallaci, l’Islam e l’Occidente
Gli anni Novanta e i primi anni Duemila furono quelli delle grandi battaglie ideologiche, espresse in articoli di giornale e libri. Celebri furono le sue posizioni contro il comunismo, l’eutanasia, le adozioni gay e l’aborto. Ma ancora più forte e discusso fu l’attacco della scrittrice contro il tentativo del mondo musulmano di islamizzare l’Occidente. Stando a quando rivela il produttore Enrico Procacci, anche queste posizioni anti-islamiche troveranno spazio nella fiction in onda in questi giorni su Rai1.
Oriana Fallaci morì a Firenze il 15 settembre 2006 a 77 anni, dopo un peggioramento delle condizioni di salute.
1. emilia ha scritto:
17 febbraio 2015 alle 06:14