Torna stasera alle 21.10 su Rai2 Boss in incognito, dopo la pausa della settimana scorsa. L’ottava puntata non era infatti andata in onda a causa degli stravolgimenti di palinsesto causati da Sanremo, con Rai1 che ha collocato al lunedì “Un passo dal cielo 3” contro “L’Isola dei Famosi”.
Un rischio di stritolamento non corso dal programma condotto da Costantino Della Gherardesca, che nel nuovo appuntamento racconterà l’esperienza di Nenella Impiglia Curzi, membro del consiglio di amministrazione e consigliere delegato alle relazioni esterne di Linea Marche.
L’azienda, fondata dal marito Renato Curzi, è attiva nel mondo delle calzature. Nata nel 1972 a Piticchio di Arcevia (provincia di Ancona), Linea Marche realizzava inizialmente scarpe di sicurezza. Percorso mutato nel tempo, quando si è passati alla distribuzione di calzature civili per conto di grandi grossisti italiani e stranieri.
L’azienda di Nenella Impiglia Curzi produce in un anno 220.000 paia di scarpe e distribuisce con una rete di vendita in 900 negozi multibrand e due Factory Store, con showroom diretti a Milano, Roma e Parigi. La ditta vanta una forza lavoro di 95 dipendenti diretti e la collaborazione di altre aziende con circa 200 addetti.
Nenella Curzi: “Bisogna scendere in campo, andare in trincea”
Nei sette giorni di esperienza in incognito, Nenella Impiglia Curzi sarà alle prese con il lavoro di tutta la catena produttiva: da addetta al primo mastice nella manovia a commessa del negozio, dal controllo tomaie alle riparazioni e al controllo finale.
“L’immagine della ditta è nelle mie mani”, dice la protagonista di puntata. “Ho deciso di partecipare perché mi piace tanto mettermi in gioco. Ho visto qualche puntata e mi è sembrata una cosa molto bella, educativa. Nella nostra industria c’è tecnologia ma anche molta manualità. Le risorse umane sono importantissime. Un comandante non può stare sulla collina a guardare. Bisogna scendere in campo, andare a combattere, andare in trincea, verificare le problematiche, ascoltare gomito a gomito le emozioni, la sensibilità, ma pure i problemi che da lontano noi non riusciamo a percepire e a cogliere”.