I motori si sono scaldati, i freni inibitori sono saltati, e “la rotula non è partita”; o almeno non quella di Emma. E’ stata invece Arisa la sventurata vittima di un infortunio alla gamba, incidente che le ha risparmiato sì una rotula, ma non è stato così clemente con qualche rotella di quella testolina già provata dalla sindrome pre-mestruale.
Per un Sanremo 2015 arrivato al giro di boa, il primo bilancio sui momenti comici vede come “trionfatrice” involontaria la cantante lucana, che in un Festival particolarmente istituzionale, rompe la sacralità del rito con un’ironia “naturale” seppur viziata dagli antidolorifici del Dott. Ferlito. Ed è proprio tale Stefano Ferlito il burattinaio inconsapevole del siparietto comico più apprezzato di questo Festival targato Carlo Conti, il deus ex machina del momento (finora) più esilarante consumato su palco dell’Ariston (qui i dettagli).
Là dove hanno clamorosamente toppato i blasonati Siani e Pintus con i loro testi studiati a tavolino, ci pensa la pasticchina somministrata ad Arisa a scaldare il pubblico in sala e da casa; tutti, compreso lo stesso Conti, che per un attimo si spoglia dalle vesti di conduttore “baudiano” e cavalca il momento comico come una delle migliori spalle da cabaret. L’improvvisazione diventa quindi l’unica medicina contro la noia dei testi pre confezionati; del resto cosa fa ridere più di una reazione spontanea, o di un commento impulsivo senza filtro?
Luca e Paolo: “i social network aumentano la pressione [...] arriviamo dopo, risulta tutto più vecchio”
Effettivamente nell’era dei social, in cui tutti si esprimono senza freno, in tempo reale, e con freddure al vetriolo, i monologhi dei comici diventano anacronistici e sanno di “già sentito”. E sono proprio Luca e Paolo, che ieri hanno un po’ risollevato le sorti della comicità tout court, a spiegare come l’avvento delle nuove forme di comunicazione rendano arduo il mestiere di comico. Interpellati da Repubblica in merito alla debacle dei due predecessori, il duo risponde:
“Quello dell’Ariston è un palco molto difficile, che fa paura, perché non sai mai come reagirà il pubblico” dichiara Paolo. “Nel 2011 c’era già twitter ma non era usato come oggi. I social network aumentano la pressione” fa sapere Kessissoglu, seguito a ruota dal partner Luca Bizzarri: “Hanno già scritto tutto loro [gli utenti dei social], anche battute eccezionali. Arriviamo dopo, risulta tutto più vecchio”.
1. griser ha scritto:
13 febbraio 2015 alle 13:12