9
febbraio

L’UOMO SENZA PENE: SU REAL TIME “L’ANTI SIFFREDI” RACCONTA LA SUA STORIA

L'Uomo Senza Pene

Se questa sera sull’ammiraglia Mediaset assisteremo con ogni probabilità all’ennesima “sagra” di doppisensi organizzata da di chi fa delle dimensioni un elemento caratterizzante, la più piccola Real Time va contro tendenza, e trasmetterà un documentario che segue le vicende di un uomo che non saprebbe nemmeno cosa misurare. Questa sera alle 23:00 sulla rete gioiello del gruppo Discovery andrà in onda “L’uomo senza pene”, storia di un quarantenne nato con una vescica ectopica, ossia al di fuori del suo corpo.

Lui è Andrew Wardle, bodyguard inglese della contea di Greater Manchester, che al posto del pene ha una piccola piega di pelle lunga meno di un pollice. Sebbene si stima che siano circa 30 milioni nel mondo gli uomini nati con questa patologia, solo Andrew ha avuto il coraggio di raccontare al mondo il suo imbarazzante segreto, cercando di affrontare la situazione con un atteggiamento positivo. Difatti il quarantenne dichiara di aver molto successo con le donne:

“Sono nato senza pene ma sono stato con oltre 100 donne. Ho avuto molto successo perché riuscivo ad impostare le relazioni non solo sul sesso”.

Non tutte però l’hanno presa bene; una in particolare sembrerebbe non aver reagito da signora a questa mancanza, prendendo a pugni in faccia il povero Andrew una volta aver “smucinato” in cerca dei “tintinnabula” e non aver trovato nulla.

L’uomo senza pene: un passato tra bullismo, droga e delicate operazioni

Questo episodio non è stata l’unica reazione negativa al suo deficit: l’uomo ha infatti ammesso di essere stato più volte vittima di bullismo, e di aver sfogato le sue frustrazioni cadendo nel tunnel della droga e della depressione: “Ho fatto uso di ecstasy e Lsd e ho anche tentato il suicidio. Ho veramente toccato il fondo.” ha dichiarato al tabloid “The Sun”.

L’infanzia del bodyguard inglese non è stata sicuramente delle più serene. Quando aveva 17 anni è stato abbandonato dalla madre naturale e, dopo essere stato adottato da una famiglia di Stalybridge, ha trascorso l’adolescenza tra ospedali e 15 delicate operazioni volte alla ricostruzione parziale della vescica. Risolti così i problemi che non permettevano un corretto funzionamento dei reni, rimangono però quelli legati alla vita sessuale; ma Andrew ha recentemente incontrato un medico che gli impianterà un “vero” pene. La delicata operazione consiste nel prelevare un lembo di pelle dal suo braccio, trapiantandolo e innestandolo nell’area pubica, cercando così di ricreare un organo genitale funzionale non solo alla corretta espletazione dell’urina, ma anche ad avere un rapporto sessuale completo.

“Ancora non ci posso credere” ha esultato l’uomo intervistato dal tabloid inglese Finalmente avrò un pene perfettamente funzionante. Potrò iniziare a vivere come una persona normale. Potrò fare molte cose che le persone danno per scontato come il sesso o mettere su famiglia[…]Presto scriverò un libro sulla mia vita”.

In attesa di leggere questo memoir, Real Time proporrà questa sera un documentario che racconta la sua storia, trasmesso paradossalmente in diretta concorrenza con le avventure del super dotato Rocco Siffredi sull’Isola dei Famosi. Per la serie, quando le dimensioni del pene sono direttamente proporzionali a quelle della rete che le “celebra”.

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4 Commenti dei lettori »

1. Filippo crotti ha scritto:

9 febbraio 2015 alle 21:16

Cavolo ragazzi quanto adoro real time!!!! È fantastico!!😋😋✌️✌️👍👍



2. Giuseppe ha scritto:

9 febbraio 2015 alle 22:24

“Hai voglia a mettergli la lingua nell’orecchio, hai voglia a mettergli il ditino nel culicchio” cit.



3. vincenza ha scritto:

10 febbraio 2015 alle 12:24

salve ho letto la sua storia e il suo calvario, e mi sono immedesimata della sua storia perchè noi lo stiamo vivendo da 10 anni mio marito ha la vescica ricostruita e fà l’autocateterismo e le infezioni sono terribbilmente accanite sul suo corpo a causa di questi cateteri abbiamo girato tutta l’italia perchè non abbiamo trovato un intervento risolutivo vorrei uno spiraglio di speranza da te se mi potresti contattare io ti ringrazio anticipatamente



4. Fabry ha scritto:

15 febbraio 2015 alle 08:46

In risposta a Vincenza vorrei dirgli che a Bergamo sono all’avanguardia(secondo una ricerca i primi in Italia) per quanto riguarda il reparto di urologia:nel 2003 venni operato per un diverticolo all’uretra,cosa assai rara negli uomini tanto che di casi in Italia non ce n’erano visto che è più facile trovare casi di stenosi,dopo che girai mari e monti e nessuno riusciva a capire quale problema avevo:praticamente terminata la minzione continuavo a “gocciolare” e nessuno capiva il motivo.Alla fine,tramite conoscenze,mi rivolsi ad un “dottorino” dell’equipe del primario di urologia di Bergamo il quale dopo una brevissima visita mi diagnosticò il problema che avevo e cioè diverticolo uretrale,una sorta di rigonfiamento a sacco dell’uretra appena dopo la vescica.Sembrava un po’ come quelle puntate di malattie misteriose:”ci si domanda perché dopo diverse visite nessuno riuscisse a fare una diagnosi del problema”.Comunque sta di fatto che mi presero subito sottomano vista la rarità del problema e dopo 2 mesi mi operarono.Ma non era come la stenosi dove il catetere te lo tolgono dopo poche settimane:per diversi mesi portai il catetere ed era una tortura,soprattutto la notte.Inoltre c’erano gli esami periodici col liquido di contrasto per vedere se si era ricostruito tutto perfettamente.Un calvario per pochi mesi,non mi immagino quello di suo marito che è 10 anni che se lo sopporta.



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