Tra i grandi ritorni del Festival di Sanremo 2015 figura anche Gianluca Grignani, che sul palco del Teatro Ariston presenterà Sogni infranti, una canzone che racconta la rabbia e la delusione di un’intera generazione. Classe 1972, Grignani iniziata ufficialmente la sua carriera nel 1994 emozionando la vasta platea di Sanremo Giovani con il singolo La mia storia tra le dita. Il successo prosegue poi al festival del 1995 con Destinazione Paradiso, brano che da il titolo anche al suo primo album, che contiene un’altra canzone molto amata come Falco a metà. Torna a Sanremo nel 1999 nel primo festival a firma di Fabio Fazio, con la canzone Il giorno perfetto.
La terza partecipazione sanremese è invece del 2002 con Lacrime dalla Luna, preludio all’uscita del sesto album Uguali e diversi, che nel 2002 entra direttamente al numero uno in classifica e rimane per molte settimane fra i dischi più’ venduti, grazie a ben cinque hit radiofoniche: Lacrime dalla Luna, Uguali e diversi, L’estate, Lady Miami, e soprattutto L’aiuola, che diventa la colonna sonora dell’estate. Torna a Sanremo nel 2008 con il brano Liberi di Sognare, che ottiene un ottimo riscontro radiofonico e lo porta verso un lunghissimo tour estivo. L’ultima apparizione in gara all’Ariston è invece del 2008, quando si esibisce sul palco del festival con il brano Cammina nel Sole.
..:: Tutto su Sanremo 2015 ::..
Testi Sanremo 2015, Gianluca Grignani: Sogni Infranti
Sogni infranti
di G. Grignani
L’amore è un fiore che se nasce non conosce inverno ed io ci credo
Ma credo anche a questo caos che diventa inferno perché lo vedo
Ormai è un po’ che guardo con freddezza e con distanza
L’informazione e lo show che fan la stessa danza
E quando è sera non ci riesco ma vorrei uscire da questo quadro
E aspetto il giorno che sciolga i pensieri e la musica
Che è sempre un po’ più leggera e ad un passo da me… lei è
Ma io se solo io fossi Dio
Avrei un sentimento anche io come gli altri
Uomini o santi ingannati dai tanti
Sogni infranti
Sapessi per le strade quello che ho sentito dire ma non me ne vado
Perché un azzurro fiume scende da quelle colline e non è un caso
Che dentro a questa noia la città è assorta
Lo stato come piombo si sopporta
I ragni fanno i nidi sulle tue rovine come su un ramo
Fortuna c’è lei che mi dona bellezza dagli occhi suoi
Non voglio mai più sentirla lontana
Ma io se solo io fossi Dio
Avrei un sentimento anche io come gli altri
Uomini o santi ingannati dai troppi sogni infranti
Sto qui anche se non mi senti
Sto qui sai
Sto qui in mezzo a quella gente,
Che non molla mai sto qui, sto qui, sto qui… sai
Ma io se solo io fossi Dio avrei
Un sentimento anche io
Come gli altri uomini o santi ingannati dai tanti
Sogni infranti
Sì se io se solo io fossi Dio tornerei
Indietro nel tempo a cancellare le rughe
Dai suoi occhi stanchi e a ricucire per tanti
Questi anni questi inganni questi nostri sogni infranti