La convocazione di Claudia Mori come terzo giudice di “X Factor“ non ha avuto gli esiti previsti: lo share della trasmissione non ne ha beneficiato e non è riuscita (o comunque non del tutto) la ri-affermazione mediatica della signora Moroni in Celentano. Alla base della sua scelta da parte della produzione tante motivazioni, fra cui probabilmente: la volontà di puntare su un “outsider” televisivo, la costruzione di un aggancio per portare il marito Adriano in trasmissione (quale ospite d’eccezione migliore per la finalissima?) ed inoltre il fatto che la Mori sarà pure permalosa e monocorde ma l’ “X-factor” ce l’ha. Soprattutto negli affari!
A voler essere cattivi si potrebbe riassumere il tutto dicendo che il miglior “affare” della Mori sia stato sposare il molleggiato”, ma la verità è che la Madama ha il grande merito di essere stata non solo una compagna e una madre fedele e premurosa, ma anche un’ottima socia in affari. L’accoppiata Mori-Celentano infatti gestisce in tutto sette società tra loro collegate, che nel 2008 hanno fatturato qualcosa come 8 milioni di euro (fonte: Italia Oggi).
Diverse le attività direttamente imputabili alla Mori. In primis la proprietà (100%) della s.r.l. “Ciao Ragazzi” (5 milioni di fatturato), società di produzione di fiction come”Albert Einstein“, e di altre, già in cantiere, come “La città dei matti“, basata sulla vita dello psichiatra Franco Basaglia, e “Un corpo in vendita“, serie in sei puntate interpretata da Vittoria Puccini. Sul fronte musicale invece la Mori è al comando della “Luna Park s.r.l.” (un utile passato da 88.569 € nel 2007 a 168.683 € nel 2008), e della “Clan edizioni musicali” (oltre 400.000 € di fatturato) che gestisce i diritti d’autore delle canzoni del Molleggiato, senza dimenticare la storica società di produzione discografica di Celentano, ovvero la “Clan Celentano s.r.l.“, di cui la Mori detiene il 2,23% (il resto è diviso tra il Molleggiato e la figlia Rosita) e ne è consigliere delegato.
“Siamo la coppia più bella del mondo… e ci dispiace per gli altri“: a leggere questi dati appare quanto mai appropriato il ritornello che rese (ulteriormente) famosa la coppia di cantanti, ma gli affari in realtà non vanno male nemmeno per gli altri componenti che animano le serate del talent show.
Morgan è a capo della “Miscuglio s.a.s“, società che organizza eventi, mentre la Maionchi, fresca di biografia, è a capo con marito e figlie della casa discografica “Non ho l’età“, che gestisce tra gli altri Tony Maiello, già pupillo di Nonna Salice durante la prima edizione di X Factor. Molto bene anche Facchinetti, fondatore della “Goonies“, società di produzioni discografiche e radiotelevisive (Facchinetti ha in mano il 98% del capitale) e che ha messo a segno un fatturato di 374.665 € e un utile di 140.400. Lo stesso Facchinetti compare inoltre nel capitale di: “Yes Yes“, una s.r.l. che ha nell’oggetto sociale la concessione dei diritti di sfruttamento delle opere e che si è segnalata per aver lanciato una griffe di moda, “Dafactory“ (s.r.l. che si occupa di ideare campagne pubblicitarie), “Fucsia Music“ e de “Il capitano edizioni musicali“.
Se quindi gli ascolti di questa edizione del Talent non danno ai vari “factoristi” le soddisfazioni sperate, i business collaterali sembrano proprio “girare bene” per molti di loro. Per molti, ma non per tutti.
A patire i tempi di crisi e qualche scelta imprenditoriale un pò avventata, è infatti proprio nostra signora della tv (ed ex giudice) Simona Ventura (fonte: Italia Oggi). Quattro le società facenti capo alla conduttrice, quasi tutte amministrate dal padre Rino. Fiore all’occhiello delle quattro la “Ventidue s.r.l.” che nel 2008 ha fatto registrare un fatturato di 1.397.328 euro (nel 2007 era stato di 1.275.476) e un utile di 34.603. Va male invece “Immobiliare Ventiquattro“, società che opera nel campo dell’immobiliare e delle costruzioni che al momento segnala un passivo di oltre 2 milioni di €. Nel settore dell’abbigliamento poi, non va meglio: “Tuttaitaliana” (di cui lei detiene il 40%), nello scorso anno ha fatturato zero e registrato una perdita finale pari a 8.872 €; non classificata invece la neonata “Sive“.
1. Whous ha scritto:
19 ottobre 2009 alle 14:55