Dopo la lunga pausa natalizia Canale 5 riparte dalla fiction e cala l’asso Solo per amore, una produzione Endemol in dieci puntate per la regia di Raffaele Mertes e Daniele Falleri in cui il melò si mischia al noir, alla ricerca di un pubblico trasversale. La serie infatti strizza l’occhio agli appassionati delle soap, che qui di sicuro troveranno pane per i loro denti, senza però cadere, almeno non completamente, nei soliti cliché che di solito impediscono di spiccare un salto in avanti. La fiction ha ritmo e non annoia chi guarda, catturando l’attenzione ad ogni nuova scena con particolari che potrebbero svelare qualcosa di più sulla vicenda. La regia è fluida e ben articolata e anche questa fa la differenza, movimentando il tutto con passaggi rapidi e sequenze che mantengono alta la tensione.
La trama ha per protagonista Elena Ferrante (Antonia Liskova) alle prese con il rapimento del marito Pietro Mancini (Massimo Poggio). Indagherà sulla vicenda il vice questore Giordano Testa (Kaspar Kapparoni), che anni prima aveva liberato la donna a sua volta vittima di un sequestro, nel corso del quale aveva perso il figlio che stava aspettando. Si scopre che Pietro, nonostante sembrasse un marito sincero e un uomo limpido, in realtà nasconde tanti segreti, tra cui la sua frequentazione con Sandro Alfieri (Pietro Genuardi), noto malavitoso tornato da poco a Roma direttamente dal Sud America. Già nella prima puntata si apprende che Pietro è tenuto segregato da Gloria Keller (Valentina Cervi), sua ex fidanzata in cerca di vendetta che mira a togliergli ogni bene. La donna cerca infatti di acquistare le quote del lussuoso centro sportivo di cui i Mancini e i Ferrari sono proprietari seducendo il giovane fratello di Elena, Gabriele (Simon Grechi), già fidanzato con la ginecologa Irene (Camilla Filippi).
Il tema del rapimento non è certo una novità nel panorama della fiction italiana, se solo si pensa a Una grande famiglia o a Dov’è mia figlia, ricorrendo periodicamente anche negli intrecci di molte soap opera e telenovelas (a partire da Centovetrine fino a Il Segreto). Sicuramente si tratta di un argomento che fa presa e che permette agli sceneggiatori di disporre di ampia scelta sugli eventi che muovono le fila della narrazione. Tuttavia la prima puntata dimostra che gli elementi narrativi sono ben giocati, dividendosi tra i momenti di azione, quelli di indagine e quelli in cui la passione e i rapporti interpersonali tra i vari personaggi la fanno da padrona. Molto spazio infatti è lasciato a questi ultimi, per cui sin da subito si intuisce ad esempio che tra Elena e Giordano l’antico amore non si è mai definitivamente chiuso e il fatto di rivedersi per cercare Pietro prima o poi sarà motivo di un confronto e, chissà, di un riavvicinamento.
Se ammiccare alle soap per gli amanti del genere non è per nulla un difetto (per chi invece non lo ama forse lo sarà) a lasciare un po’ perplessi è la recitazione che, soprattutto in alcuni passaggi, manca di forza e risulta davvero poco credibile. Promossi gli interpreti principali – Liskova, Poggio, Kapparoni, Cervi – i personaggi di contorno mancano spesso di incisività e alcuni risultano fin troppo ingabbiati nei loro personaggi precedenti – come Pietro Genuardi, già volto di Centovetrine, che risulta ancora troppo “Ivanizzato” e fin qui proprio non funziona nei panni dell’esponente della mala cocainomane e dedito all’alcol.
Solo per amore si presenta, dunque, come un prodotto che vorrebbe (e potrebbe) far presa sul grande pubblico con una trama piena di misteri e amori tormentati, ma, almeno nel corso di questa prima puntata, non ha offerto nulla di nuovo, nessuna idea davvero in grado di “sfondare” e catturare l’attenzione. Questa probabilmente è stata anche la percezione del pubblico e, infatti, i dati auditel mostrano un seguito decisamente sotto le aspettative (qui gli ascolti). Cosa succederà con le prossime puntate?
1. Marco89 ha scritto:
8 gennaio 2015 alle 17:20