DMax fa il suo ingresso nel panorama della fiction. Il 7 e 8 gennaio andrà infatti in onda la miniserie Houdini, dedicata al celebre illusionista, famoso per aver cercato durante la sua vita di frantumare costantemente qualsiasi record.
La prima fiction Dmax: azzardo od opportunità ?
Lo scorso autunno era andato in onda il film tv “Blood Lake: l’attacco delle lamprede killer”, ora tocca a un prodotto seriale (seppure di sole due puntate). Sicuramente è una scelta a doppio taglio questa del canale satellitare: da un lato l’opportunità di ampliare il proprio pubblico, ampliando l’offerta anche al campo delle fiction e delle serie tv (che tanto piace ad alcune fasce di pubblico), ma dall’altro il rischio di perdere gli affezionati del canale che lo seguivano magari per la sua programmazione sempre fresca ed innovativa.
Il prodotto è stato comunque confezionato per bene, a partire dalla scelta del protagonista, il premio oscar Adrien Brody, famoso per la sua versatilità, che lo ha fatto passare negli anni dai film di Woody Allen al terzo capitolo di Predator con grande disinvoltura. L’attore, essendo anche un grande ammiratore di Houdini, ha interpretato anche molte scene pericolose senza controfigura, facendosi di volta in volta legare sott’acqua, appendere a testa in giù o imprigionare in altri diabolici trucchi di magia. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Bess, l’attrice Kristen Connolly.
La serie, girata interamente a Budapest, ovvero la patria del personaggio protagonista, è tratta dal libro biografico di Bernard C. Meyer dedicato al celebre mago, e parlerà molto anche della sua vita privata nonchè degli incontri con altri grandi personaggi vissuti a cavallo tra la fine dell’ottocento e la fine del novecento (uno tra tutti, lo scrittore Arthur Conan Doyle).
Chissà quale sarà la reazione del pubblico. Evidentemente DMax spera di poter puntare in futuro anche su questo tipo di prodotti, sicuramente diversi da tutto ciò che il canale ha trasmesso finora. La serie del resto è stata già trasmessa all’estero e più precisamente in Inghilterra, Stati Uniti, Ungheria e Germania, dove ha riscosso un buon successo, soprattutto di critica, che ha fatto notare l’ottima confezione e la minuziosa ricostruzione d’epoca. Se andrà bene, sicuramente non sarà l’ultima volta che potremo vedere una serie sulle frequenze di DMax.