Ci sono voluti ben 95 milioni di dollari per confezionare un prodotto che potesse dare filo da torcere, in termini di imponenza, a Il Trono di Spade. A provare l’impresa è stata Netflix che, forte dei successi di House of Cards e Orange Is the New Black, ha ben pensato di contrastare la rivale HBO con una nuova serie dal sapore “epico”. Marco Polo è il nome di questo nuovo progetto – disponibile proprio da oggi – che narrerà il viaggio del celebre mercante italiano presso la corte di Kublai Khan, condottiero mongolo e fondatore del primo Impero cinese della Dinastia Yuan.
La trama di Marco Polo
Così come Game Of Thrones, il nuovo telefilm punterà su molti elementi di azione, avventura e sentimento: ci saranno guerre (il focus sarà centrato su quella tra Nord e Sud), cortigiani corrotti da cui stare in guardia, bordelli e quindi probabilmente scene di nudo, lotte violente piene di aggressività, contesti romantici in cui far sviluppare l’amore (in primis quella tra Marco ed una sua compagna di prigionia) ed animali pronti a rappresentare le fazioni opposte dedite allo scontro. Per fortuna però ci saranno anche caratteristiche che impediranno di cadere nella sterile emulazione: lo show infatti non sarà corale ma verterà unicamente sulle vicende del protagonista ed ovviamente farà riferimento a molti accadimenti storici, cosa che non accade nella serie fantasy “rivale”.
Lorenzo Richelmy e Pierfrancesco Favino nel cast
Ma veniamo al cast. Ad interpretare i personaggi principali ci saranno due italiani: si tratta di Lorenzo Richelmy (I liceali, Sotto una buona stella) e di Pierfrancesco Favino, rispettivamente nelle vesti di Marco Polo e di suo padre Niccolò. Vedere due attori nostrani in un contesto così “kolossal” ed internazionale ci fa sentire tutti un po’ più importanti. E, per loro, non si tratta semplicemente di recitare: farlo in inglese ed imparare il kung fu, l’arte marziale su cui punterà “Marco Polo”, rappresenta quel vanto in più che permetterà di uscire a testa alta qualora la serie non trovasse il consenso del pubblico mainstream.
E a proposito di successo, molti sono gli elementi che ci inducono a puntare su questa nuova scommessa. I riferimenti storici, i costumi d’epoca, l’alto tasso adrenalinico determinato dagli scontri fisici tra i personaggi ed i contesti sessual-romantici sono tutti fattori che sulla carta sono pronti a convincerci. Se poi a tutto ciò aggiungiamo la professionalità dello sceneggiatore John Fusco (noto per Hidalgo, Il regno proibito e il prossimo sequel de La tigre e il dragone) ed i recenti successi che Netflix ha raggiunto, allora non possiamo fare altro che attendere con fiducia questo esordio.
10 puntate girate tra Italia, Kazakhstan e Malaysia, fascino Orientale e tanto appeal. Che acquolina!
1. Trudi ha scritto:
12 dicembre 2014 alle 18:48