Son già tre settimane che mi frega! Mi sintonizzo il venerdì sera, mentre mi preparo per uscire ma la nuova versione-maratona di Colorado mi tiene lì. E tra una phonata ai capelli e un giro nell’armadio finisce che mi divano ancora un po’ per guardarlo, e lì resto!
E pensare che tutti eravamo perplessi sulla dipartita della storica coppia Savino – Digei Angelo dalla Rai, dal timone notturno di Scorie alla prima serata di Italia1, eppure, ce l‘hanno fatta anche qui. Forse perché in tv, più di ogni altra caratteristica, vince semplicemente la “simpatia” e i portatori sani di simpatia ce la fanno sempre, talvolta anche a prescindere dal talento: avete mai sentito dire a qualcuno “che antipatica la Hunziker! Che antipatica la Ventura, Fiorello o la Maionchi? Personaggi senz’altro talentuosi ma che un po’ tutti vorremmo avere soprattutto come amici. Ecco, ho l’impressione che Nicola Savino (qui una nostra intervista) appartenga a questa categoria di televisivi “positivi”.
In radio con Linus, a Quelli che, su Facebook con i suoi circa 40.000 fans, in tutte le salse, Savino ha questo fare “semplice” e umile che ci dimostra che in tv non arrivano solo i figli d’arte o i raccomandati ma anche chi ha lavorato duro per anni e si è creato col tempo un suo spazio, per una volta, meritocraticamente.
Ma torniamo allo show.
Una maratona, dicevo, in cui non proprio tutti i comici sono comici ma ti conquistano, di puntata in puntata, spesso a suon di tormentoni, spesso con travestimenti che strizzano l’occhio a un target più infantile che il venerdì sera non ha alternative di palinsesto più ammiccanti. In queste settimane, ho incrociato almeno quattro bambini con la maglietta gialla e blu di Baz. Io non credo che la comprerò, tuttavia, Auditel conferma questa presenza: pensate che le fasce più alte d’ascolto sono proprio quelle dei bambini di età compresa fra i 4 e i 14 anni (il 30,20% dei bambini dai 4 agli 8 anni sintonizzati scelgono Colorado e ben il 39,13% di quelli fra gli 8 e i 14 anni).
E la sfilata di cabaret procede e… arriva anche il turno del nuovo personaggio: “L’incazzatore”; se proprio non riesci a dare sfogo alla tua rabbia di fronte a soprusi, beghe varie e arrabbiature sentimentali, puoi sempre accendere “L’incazzatore”, sto uomo automatico che al tuo comando comincia a sbraitare senza censura contro l’ipotetico nemico, al posto tuo.
E, il colcenter di Digei Angelo (Mimmo Cordero di Montezemolo) che interrompe il flusso continuo di entrate e uscite dei comici per regalare perle di demenza finissima, contornato dalle tre vallette, la Fra, la Meli e la Cri che decorano lo show. E per tre donne che mi hanno indotto a pensare che vince sempre chi ha le tette più grandi, ce n’è una, Rossella Brescia, che sotto un gran fisico da ballerina, ha un talento che avevo sottovalutato. Sul palco, ci sa proprio stare: tempi giusti, battuta sempre pronta, eleganza ma anche auto-ironia e una fisicità che diventa comica in un sol gesto quando banalmente si lancia a ripetizione sul pupazzone di neve portato in scena dai Fichi d’India.
Che sia forse la fisicità la chiave del successo di questa edizione di Colorado? Il pubblico applaude, tiene il tempo ed è protagonista della drammaturgia, Rossella e Nicola partecipano alla messa in scena, ballano, corrono da una parte all’altra del palco, recitano, travestiti, la parte della coppia tamarra in pugliese (dialetto che li unisce per origini) con un affiatamento da duetto collaudato.
E collaudato è il gradimento del pubblico: come la passata stagione, sono ancora 3 milioni gli aficionados di Colorado ma lo share, quest’anno, aumenta e, dopo poche puntate, raggiunge un bel 14,30% contro il 13,67 della scorsa edizione. Insomma, ne avevamo parlato anche su DM della coraggiosa e pericolosa scelta di Savino e Digei Angelo ma, a me pare che per ora si possa confermare il saggio proverbio: “chi non risica non rosica!”
Ora , lo show è finito… Posso andare a ballare!
1. paolaok ha scritto:
17 ottobre 2009 alle 20:44