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novembre

DM LIVE24: 24 NOVEMBRE 2014. LUCA ABETE: PER WIKIPEDIA UCCISO DALLA CAMORRA IL PROSSIMO 8 DICEMBRE – ANTONELLA ELIA: TROPPO TARDI PER UN FIGLIO

ABETE WIKIPEDIA

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Antonella Elia: troppo tardi per un figlio

“Per un figlio ormai è troppo tardi. Il mio desiderio di maternità resta un sogno, come sposarmi con l’abito bianco”. Queste le parole di Antonella Elia, ospite a Verissimo, parlando della possibilità di avere un figlio a 51 anni. A Silvia Toffanin confida: “Non giudico nessuno, ma credo che bisogna fare un bambino quando si ha l’età giusta. In ogni caso – chiosa – se si decide di farlo in età avanzata allora bisogna avere un fortissimo desiderio di maternità, che io non ho”.

Luca Abete: su Wikipedia, ucciso dalla camorra il prossimo 8 dicembre

Minacce di morte via web. Qualcuno è entrato nella pagina Wikipedia dedicata all’inviato di Striscia la notizia Luca Abete e l’ha modificata, inserendo luogo e data di morte (Napoli, 8 dicembre 2014). Non solo, perché sull’enciclopedia libera più conosciuta del web si può leggere anche da chi è stato ucciso e perché: «Viene ucciso dalla camorra l’8 dicembre 2014 perché troppo scomodo». Sembrerebbe proprio un’intimidazione, che fa seguito alle numerose minacce già pervenute a Luca Abete per le sue inchieste scomode in territori pericolosi.

Le modifiche alla pagina Wikipedia di Luca Abete sono state rimosse lo scorso 20 novembre.



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2 Commenti dei lettori »

1. alex2 ha scritto:

24 novembre 2014 alle 11:57

A Domenica In Jo Squillo si esibisce sulle note (stonate) di Let’s get loud di Jennifer Lopez con tanto di ballerine glitterate alle sue spalle. Al termine la giurata Marinella Venegoni ha delle perplessità (“faccio fatica a considerare tutto questo come musica..e infatti quando vedo Nicky MINAGE mi incavolo come una faina!”) e Jo si difende dicendo: “Oggi tutta la musica internazionale sta andando verso questo tipo di performance”. Ribatte serafica la Venegoni: “E infatti mi fa schifo”.
Viva la sincerità.



2. tinina ha scritto:

24 novembre 2014 alle 20:40

ROMA – Piovono critiche contro Barbara d’Urso. “Basta con queste soubrette dagli occhi lucidi, l’informazione è materia delicata”, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti lancia dal web il suo monito contro la spettacolarizzazione del dolore in tv che vede sempre più come protagonista la D’Urso con la sua Domenica Live.
L’eccessiva attenzione che la conduttrice pone ogni domenica su alcuni casi di cronaca italiana ha fatto perdere le staffe a chi giornalista lo è davvero. Ultimo in ordine di tempo il caso di Elena Ceste. Della madre di quattro figli trovata morta in un canale nell’astigiano ogni settimana se ne raccontano di nuove. E ogni volta è caccia a presunti amanti e fidanzati. La D’Urso era stata già attaccata dal web in proposito. La “Tv del dolore” ha i giorni contati? Così sembrerebbe.
IL POST Senza distinzioni di genere (il sinonimo al maschile non lo conosco) o di reti sulle quali si esibiscono. L’informazione è materia delicata. Basta con l’occhio umido e la recitata partecipazione alle tragedie. Basta con il dolore come ingrediente dello spettacolo per fare audience. Basta con le banalità/bestialità dispensate a piene mani, soprattutto nelle tv, da chi si preoccupa solo di come aumentare il personale compenso, passando sopra a diritti e sentimenti (Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, Melania Rea, Melissa Bassi e, da ultimo, Elena Ceste: tanto per citare alcuni casi e tutti coloro i quali a queste vicende sono collegati), anche di persone estranee alle vicende che possono avere un interesse pubblico.
L’esecutivo dell’Odg nazionale ha deciso che, senza eccezione alcuna, denuncerà alle magistratura per esercizio abusivo della professione giornalistica quanti galleggiano sul diritto dei cittadini all’informazione, senza dover rispondere a quelle regole deontologiche che impongono precisi doveri ai giornalisti.

LA DENUNCIA Il monito del presidente dell’Odg Enzo Iacopino è molto preciso e ha raccolto consensi su Facebook. Il giornalista dalla sua pagina profilo parla anche di una possibile denuncia, ma inizialmente non nomina esplicitamente la D’Urso. Quando poi si fa il nome di Barbara d’Urso, il presidente dell’OdG chiarisce che “la signora D’Urso non è iscritta all’ordine”.

Fonte Leggo



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