22
novembre

QUESTIONI DI FAMIGLIA: IL RACCONTO E’ PARZIALE, GLI ASCOLTI DISASTROSI

Questioni di famiglia

Le Questioni di famiglia non sono facili da raccontare. Perché in esse si intrecciano il vissuto personale, la società, le sensibilità culturali. Rai3 ha comunque tentato l’impresa e lo ha fatto ieri sera in prime time: il risultato è stato disastroso negli ascolti (il programma ha ottenuto solo il 2.1% di share). Rispetto ad una tematica troppo ampia per essere sviscerata a modo, l’approfondimento condotto da Marida Lombardo Pijola è inciampato in una narrazione parziale, soggettiva, spesso al limite del luogo comune.

Parleremo di voi, delle vostre famiglie” aveva promesso la presentatrice in apertura, ma di fatto nella prima puntata la trasmissione ha trattato solo alcuni casi limite. Il programma si è aperto con la storia di una “coraggiosa” separazione introdotta da Ilaria Cucchi, sorella del povero Stefano promossa al ruolo di inviata di Rai3 senza apparenti meriti. Poi spazio ad un’adozione problematica e ad un caso di bullismo, raccontati in tono greve e accompagnati da un dibattito in studio altrettanto duro dal punto di vista emotivo.

Attraverso i modi pacati della conduttrice – forse più adatti alla tranquillità di una seconda serata – il ‘consultorio’ della terza rete ha presentato realtà familiari poco incoraggianti, per non dire negative. Se non in un solo caso: quello di Dario e Andrea, sposati in Canada e genitori di tre bambini. Se fino a quel momento il programma aveva sostanzialmente demolito lo stereotipo della famiglia ‘mulino bianco’, sulla coppia omogenitoriale si è cambiato decisamente tono. Tra sorrisi, tenerezze ed immagini di serenità coniugale, Questioni di famiglia ha accompagnato i due papà in Campidoglio, alla cerimonia di trascrizione dei matrimoni gay.

Con l’esplicito auspicio di un riconoscimento dei diritti civili, il programma si è schierato rispetto ad un tema molto dibattuto. Scelta che – almeno per un attimo – ha impresso carattere ad un prodotto televisivo abbastanza insipido, per certi aspetti simile ad altri format già visti e decisamente migliori.

Nulla di nuovo sulla rete di Andrea Vianello, tra docu-fiction e discussioni che – per l’ennesima volta – iniziano e finiscono assieme al programma stesso, senza aggiungere né togliere nulla alla reale situazione delle famiglie italiane. Da curare meglio il montaggio, con tagli spesso grossolani.

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2 Commenti dei lettori »

1. Davide ha scritto:

23 novembre 2014 alle 06:10

La storiellina gay non poteva mancare



2. andrea ha scritto:

23 novembre 2014 alle 09:39

È un programma perfetto per la seconda serata!



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