Michele Santoro è salvo. “Ha fatto bene a riaffermare il principio che Servizio Pubblico offra a tutti la possibilità di dire quello che pensano e anche di replicare” ha dichiarato Urbano Cairo a Repubblica, dimostrando di aver seguito con attenzione la lite consumatasi giovedì scorso tra il conduttore e Marco Travaglio. Commentando il diverbio avvenuto in diretta tv, l’editore di La7 ha detto di concordare con Santoro, che intimò al collega ed editorialista di lasciare possibilità di replica agli interlocutori.
Urbano Cairo sulla lite tra Santoro e Travaglio
“Travaglio è molto bravo nel fare le domande. Ma è giusto che anche a lui possano fargliene. Non è reato di lesa maestà ricevere domande da un ragazzo genovese (un angelo del fango) che ha dimostrato personalità anche di fronte a Beppe Grillo. Ero pienamente d’accordo con Santoro quando diceva che Burlando doveva poter dire la sua“
ha affermato Cairo, aggiungendo anche di aver parlato con Santoro (“Travaglio non lo sento mai“) e di aver stipulato un accordo di reciproco rispetto. “Lui è libero di fare il talk con chi vuole, ha scelto Travaglio, che ha dato ottimi contributi“. Il manager ha anche ribadito di non interferire sulla “linea politica” del programma ed ha smentito le voci, circolate nei giorni scorsi, di una possibile chiusura anticipata di Servizio Pubblico.
Urbano Cairo: smentisco chiusura anticipata di Servizio Pubblico
“Santoro ha piena autonomia e libertà nel fare Servizio Pubblico: è lui l’anima della trasmissione, sua la linea editoriale. E smentisco le voci su una anticipata chiusura del programma. L’arrivo di Giulia Innocenzi, il 13 di novembre con il suo Anno Uno ( in sei puntate) era programmato da tempo“
Dunque Servizio Pubblico continuerà regolarmente, anche se al momento non è del tutto scontato che Marco Travaglio sia presente nella prossima puntata. Nei giorni scorsi Santoro aveva teso la mano al collega, invitandolo però a rispettare la linea editoriale; questi invece aveva replicato con toni polemici dalle colonne del Fatto Quotidiano.
Secondo Cairo, infine, “la rissa non porta ascolti. In tv lo share cresce nel momento in cui ci sono le idee“. L’attenzione dell’editore, però, rimane sempre fissa sugli ascolti dei talk show, rispetto ai quali il manager ostenta sempre e comunque positività:
Urbano Cairo, gli ascolti dei talk show
“In questa stagione c’è un calo complessivo degli ascolti, ma per noi non va così male. Floris con diMartedì cresce poco a poco, mentre Ballarò cala. I fatti della politica condizionano l’audience di La7. Se ci sono le elezioni cresciamo. Nel 2011 il Tg era al 9.60% di share, l’anno scorso siamo scesi al 6.5-7%. La rete aveva il 3.8% di share nell’anno dello spread (2011) oggi siamo al 3.3%. Per Rai e Mediaset le perdite sono peggiori” ha chiosato Cairo.
1. Groove ha scritto:
20 ottobre 2014 alle 18:00