I concorrenti della seconda edizione di Bake Off Italia si danno da fare ogni settimana per conquistare l’ambito grembiule blu, assegnato alla fine di ogni puntata dai giudici a colui o colei che si è distinto nelle due prove. Ma indossarlo e vincere una battaglia non vuol dire avere maggiori speranze di vincere la guerra per conquistare il titolo di Miglior Pasticcere Amatoriale d’Italia: ad essere eliminato nella quinta puntata di venerdì 3 ottobre è stato, infatti, il quindicenne Alfredo, che appena due settimane fa quel grembiule l’aveva indossato.
Bake Off Italia 2: Alfredo è l’eliminato della quinta puntata
Un’eliminazione sofferta e molto sentita da concorrenti e giudici, che hanno preferito tenere in gara coloro che, pur non avendo fatto un buon lavoro nel corso della puntata, sino ad allora avevano sempre dato buona prova di sè. Parliamo di Erika e Maria Chiara, stavolta decisamente sottotono ma di solito invece brillanti e preparate: l’una, spinta dalla sua insicurezza, maniacalmente precisa, l’altra capace di improvvisare tutte le volte con buoni risultati.
Se Giacomo l’ha sfangata ancora una volta, nonostante le continue punzecchiature ricevute da Ernst Knam che sembra averlo preso di mira - a ragione, vista la sua superficialità – alcuni concorrenti si sono riscattati rispetto alle scorse puntate, nel corso delle quali non avevano brillato. In primis la simpatica Enrica, sempre più vittima e artefice di battute a doppio senso: dopo aver visto che teneva in mano un cornetto portafortuna, Clelia D’Onofrio le ha chiesto chi glielo avesse regalato e il tremendo tedesco le ha subito chiesto “vai a letto con lui?” (riferito al cornetto, ovviamente!). Ma anche Claudio è riuscito a superare il panico dimostrando una certa inventiva.
Bake Off Italia 2: Stephanie fa la migliore Saint Honorè e vince la quinta puntata
La migliore della serata è risultata l’americana Stephanie. E’ stata lei, secondo il parere dei giudici, la concorrente che se l’è cavata meglio con la Saint Honorè della prova creativa e il panettone gastronomico di quella tecnica. A perplimerci è il livello di difficoltà delle prove: ma la Saint Honorè, che prevede la preparazione di cinque impasti diversi ed una crema particolare, non è già abbastanza complicata da riprodurre fedelmente (come si fa nella prova tecnica)? Era il caso di chiedere ai malcapitati concorrenti anche di modificarla (in vista della prova creativa)?