30
luglio

RIFORMA RAI, BIANCA BERLINGUER VS GUBITOSI: INDENTITA’ CULTURALE A RISCHIO. IN FUTURO? PRONTA A LAVORARE IN ALTRE VESTI

Bianca Berlinguer

La Rai va ripensata radicalmente. Ma ha poco senso limitarsi solo all’informazione“. Bianca Berlinguer non nasconde le proprie perplessità riguardo alla riforma delle testate giornalistiche messa a punto dal DG Luigi Gubitosi e posta ora al vaglio del CdA. Reazione comprensibile, la sua: secondo il nuovo piano editoriale, infatti, il Tg3 confluirebbe in una grande newsroom assieme a RaiNews, Tgr, Ciss, meteo e Web. Pur nella consapevolezza che nel servizio pubblico del futuro vada ridiscusso tutto, il pericolo ravvisato dalla giornalista è quello che ogni testata perda la propria identità.

Bianca Berlinguer: identità culturale a rischio

La forza della Rai è stata la politica di canale, cioè rete più testata giornalistica, ben pensata editorialmente e con chiare caratterizzazioni” ha spiegato la Berlinguer in un’intervista al Corriere. Secondo la direttrice del Tg3, è proprio questo il patrimonio che potrebbe sfaldarsi con la riforma targata Luigi Gubitosi. Ma attenzione a non fraintendere la zarina:  Bianca, infatti, parla di identità culturale e non di orientamento politico. “Alla Rai domina sempre questo equivoco: se parli di identità ecco spuntare subito la politica. Ma non è più così” ha precisato la giornalista, mettendo le mani avanti. La bocciatura è netta:

Non riesco a capire la differenziazione tra le due newsroom. Penso che alla resa dei conti il primo esito del piano sarà di una riduzione di personale. Normale che l’azienda si ponga obiettivi di risparmio, ma dovrebbero essere chiaramente dichiarati e non è detto che quella sia la sola strada per raggiungerli (…) Se proprio si vuole procedere ad un accorpamento tra le varie testate, allora meglio portarlo fino alle estreme conseguenze, quello di una redazione giornalistica davvero unica” ha detto la Berlinguer.

Bianca Berlinguer: meglio creare una rete di sola informazione

Secondo la direttrice del Tg3, come estrema reazione alle necessità di rinnovamento sarebbe quasi meglio creare una rete solo di notiziari e informazione “con spazi diversificati per temi e contenuti, per linguaggi e per modalità espressive, che è cosa diversa da quello che si intende comunemente per all news“. A tranquillizzare la giornalista non sono nemmeno bastate le rassicurazioni del DG Gubitosi, il quale ha garantito che l’accorpamento sarà strutturale ma non formale, quindi i marchi e i volti delle testate rimarranno diversificati.

L’identità di un tg non sta né nei volti né nei marchi. Ma nelle scelte editoriali, nella chiave di lettura della realtà quotidiana. Penso che offrire dei tg inevitabilmente tutti simili non renderebbe più allettante l’offerta della Rai (…) Vedo piuttosto il pericolo di una ripetitività, di una sorta di anonimato informativo, di una indistinta linea editoriale

ha puntualizzato la direttrice. In queste settimane, il nome della giornalista è comparso tra quello dei papabili alla successione di Giovanni Floris a Ballarò, e altrettante indiscrezioni danno la Berlinguer prossima ad un cambio di ruolo nella Rai d’epoca renziana.

In quanto al mio futuro, tutti i direttori sanno che il proprio incarico è a termine. Io sono una giornalista che si occupa e si occuperà di informazione. Credo di poter dare il mio contributo anche in altre vesti

ha detto Bianca al riguardo. Via libera alle interpretazioni.

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2 Commenti dei lettori »

1. Giuntidemetra ha scritto:

30 luglio 2014 alle 14:10

la Berlinguer ha paura che il suo tg3 di sinistra a servizio della sinistra con i soldi del canone che paghiamo tutti scompaia!



2. Mickey ha scritto:

30 luglio 2014 alle 22:01

Vale anche per tutti gli altri, dunque. Pago e non voglio sentire/vedere esclusivamente destrorsi.



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