I bambini che cantano in tv, a volte, fanno quasi impressione. Li vedi e non ti sembrano veri, li ascolti e rimani spiazzato: ma da dove escono quelle vocione così impostate? Molto spigliati, quasi simili agli adulti, i ragazzini che si esibiscono oggi davanti alle telecamere sembrano lontani anni luce dai colleghi che, un tempo, conservavano almeno un certo candore infantile. Se ne è accorto pure Vittorio Feltri, che nei giorni scorsi ha riservato un commento al vetriolo proprio al fenomeno dei baby cantanti. “Mi vien voglia di sparare” ha detto il giornalista, con tono sarcastico.
Intervenuto su TeleBari per presentare il suo ultimo libro (Buoni e Cattivi), l’editorialista de Il Giornale ha detto la sua sull’attualità italiana e ha speso qualche parola che su “quei nanetti orrendi, quei bambini che cantano e che sono diretti dalla signora Clerici“. “Trovo tutto abbastanza stucchevole” ha commentato il giornalista, precisando di non avere nulla di personale coi protagonisti di questo tipo di show. Incalzato dal conduttore Alvise Cagnazzo, Feltri ha poi marcato la differenza tra i baby cantanti odierni e quelli che un tempo si presentavano allo Zecchino d’Oro. E ha detto:
“Io penso che i bambini dello Zecchino d’Oro intenerissero, mentre questi che scimmiottano gli adulti rompono i cogl*oni. Già ce li rompono abbastanza i cantanti veri, ci mancano quelli finti, piccoli, miniaturizzati. Io non li reggo, mi viene voglia di sparare. Come diceva un sincero democratico, mi viene voglia di mettere mano alla fondina“.
“Siamo alla finzione esasperata e questo un po’ infastidisce” ha aggiunto il giornalista, concludendo la sua critica.
1. Davide ha scritto:
17 giugno 2014 alle 14:22