Tra non molto scopriremo chi è The Voice of Italy 2014 ma prima dei concorrenti, delle blind auditions, delle battle e del live show ci sono stati i quattro coach che, con le loro personalità e con i diversi approcci allo spettacolo, hanno dato un’identità ai propri team e, di conseguenza, al loro finalista. Indipendentemente da chi si aggiudicherà la vittoria, qual è stato il cantante che ha “allenato” meglio i propri ragazzi?
The Voice 2014: coach J-Ax, una scelta azzeccata
Impossibile non pensare subito a J-Ax, la new entry di quest’anno, che ha sostituito Riccardo Cocciante e che è diventato vera e propria anima dello show. Con quell’immagine “cattiva” e gli occhi buoni e molto spesso commossi, Alessandro Aleotti ha guadagnato la medaglia d’oro dei coach portandosi una spanna sopra tutti, divertendo il pubblico senza peli sulla lingua. Il merito principale del rapper è stato però quello di “indovinare” i concorrenti, Suor Cristina innanzitutto, ma anche Valerio Jovine e la figlia della scatenata Anna Pettinelli (Carolina Russi). Le polemiche nate attorno alle due ragazze hanno dato visibilità al programma e smosso un po’ le acque.
The Voice 2014: il rispetto del coach Piero Pelù
Gli altri tre coach, in effetti, in questa edizione non hanno particolarmente brillato, fatta eccezione forse per Piero Pelù che ha mostrato sempre un grandissimo rispetto per le doti naturali dei suoi cantanti, che ha assecondato il più possibile senza tentare di snaturarli creando un team di tutto rispetto, con alcune voci che a distanza di anni forse ancora ricorderemo. A deludere, dunque, sono state le due donne dello show: Raffaella Carrà e Noemi.
The Voice 2014: troppa esperienza per coach Carrà, troppo poca per coach Noemi
La prima è apparsa quest’anno un po’ troppo esigente come coach, troppo prepotente nella preparazione dei suoi concorrenti. Basti pensare al modo in cui ha tentato di trasformare Giuseppe Maggioni da valido ma introverso pianista a (goffo) ballerino scatenato sul palco. Il suo approccio troppo sicuro di sé – molto diverso da quello materno della prima edizione – non ha pagato, tanto è vero che ad arrivare in finale è stata la voce più particolare e “meno plasmabile” di Tommaso Pini.
Ultima nella nostra classifica la più giovani del gruppo, Noemi, apparsa ancora troppo acerba per prendersi cura delle giovani voci a lei affidate e troppo concentrata sui propri gusti per sondare davvero quelli del pubblico ed accorgersi, per esempio, che agli occhi di ghiaccio di Stefano Corona gli italiani preferivano di gran lunga l’immagine meno patinata di Giorgia Pino. L’immaturità da coach di Noemi, sulla cui carriera artistica nulla da eccepire, in certi frangenti ha dunque avuto il sapore della presunzione se consideriamo che solo pochi anni fa era stata lei a chiedere sostegno ad uno dei suoi talenti, Andrea Veschini: gli portò un suo cd mentre il ragazzo si esibiva in un locale chiedendogli di ascoltarlo per farsi notare.
Voi, invece, chi credete abbia svolto meglio il proprio compito?
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LE DICHIARAZIONI DEI FINALISTI
Scheda finalista Suor Cristina – Team J-Ax
Scheda finalista Tommaso Pini – Team Carrà
Scheda finalista Giorgia Pino – Team Noemi
Scheda finalista Giacomo Voli – Team Pelù
1. Groove ha scritto:
5 giugno 2014 alle 15:10