Chi pensava che non avrebbe più fatto capolino nella tv generalista dopo la scomparsa dello spazio che Italia 1 dedicava ai vari Mai dire della Gialappa’s ha avuto una bella sorpresa a firma Antonello Piroso. Dopo le capatine ad Ahi Piroso anche nel bel mezzo di Ma anche no, nuovo contenitore domenicale di La 7 , il binomio tra Maccio Capatonda e il giornalista casual di La 7 si ripete.
Il personaggio di Marcello Macchia trova nuovo spazio vitale nel terzo polo televisivo. Il debutto nel nuovo programma avviene con una buona e amara parodia sugli usi e costumi del Belpaese. Italiano Medio, questo il fil rouge del rapido frame a metà tra satira e sarcasmo, racconta dell’involuzione politica e culturale di un cittadino del nostro Paese investito dall’apatia e dal menefreghismo generale.
Con la consueta forma veloce ed efficace del trailer in un ipotetico film di Dino Crisi il protagonista vive il passaggio dalla passione per la politica e per l’economia (a tal punto che i lapsus si consumano e il naso si trasforma in Nasdaq, lo Spritz diventa Spread) al disimpegno che lo trasforma in capopopolo di fan per il Grande Fratello.
Una nota di leggerezza non banale, forse leggermente asincrona rispetto al momento austerity che domina tra le righe dentro e fuori le scene della politica, la denuncia sottesa allo sketch perde la sua forza se solo si butta un’occhiata alle recenti mazzate che tutta la tv leggera sta prendendo dai programmi più ‘impegnati’. Piace in generale la scelta di Piroso di allentare la parte più contenutistica e argomentativa ripescando dall’ampio serbatoio della comicità televisiva la brillantezza di Capatonda, vero e proprio idolo di fandom virtuale.
Dai leggendari tormentoni di Ennio Annio e Mariottide ai giochi di parole ammiccanti al migliore nonsense, la parodia in salsa finto cinematografica torna a generare epigoni all’ombra della nuova frontiera generalista di La 7, tutta protesa ad intercettare gli scontenti del servizio pubblico e gli insoddisfatti dell’intrattenimento Mediaset, accartocciatosi quasi irrevocabilmente nel manierismo dell’iperrealtà.
1. MisterGrr ha scritto:
4 dicembre 2011 alle 17:23