La musica d’attualità c’era, i ballerini pure. Ma più che un Tango, quello trasmesso ieri da SkyTg24 (e in simulcast su Cielo) sembrava il solito valzerino della politica commentata. Anche se ben impostato, il nuovo approfondimento condotto da Giuseppe Cruciani ed Ilaria D’Amico ha affrontato i temi di rilievo senza introdurre quelle novità che ci saremmo aspettati da questo debutto. “La musica è cambiata” recita infatti il sottotitolo del format, lasciando pregustare chissà quali colpi di scena e ritmi sincopati. E invece…
Tango ha rispettato le più tradizionali grammatiche del talk show: i conduttori attorno ad una scrivania, gli ospiti in collegamento, i loro commenti, le grafiche di approfondimento. Il programma si è aperto con un’intervista a Diego Della Valle ed è proseguito con un dibattito cui hanno preso parte Tommaso Cerno e Vittorio Feltri. E’ stato quest’ultimo a regalare al confronto i rari momenti degni di nota, lanciandosi anche in un provocatorio endorsement: “alle elezioni prossime elezioni per puro leccaculismo voterò Forza Italia” ha detto. Poi, sul finale, ha commentato le gesta dell’ultras Genny a’ Carogna: “è un mito. E’ il simbolo che in Italia le carogne hanno sempre ragione“.
Tango: la coppia Giuseppe Cruciani e Ilaria D’Amico è ancora in fase di rodaggio
L’inedito sodalizio tra Giuseppe Cruciani e Ilaria D’Amico si è rivelato ancora in piena fase di rodaggio: tra i due, poca simbiosi e qualche sovrapposizione. Il conduttore, reduce della negativa esperienza di Radio Belva, ieri è apparso alquanto ammansito rispetto alle azzardate prodezze esibite su Rete4 lo scorso ottobre ed ogni giorno ai microfoni de La Zanzara. Le sue domande, sempre mirate ad estrapolare qualche dichiarazione forte, non sono state poi così irriverenti. Nessuna parolaccia, nessuna derapata fuori copione come nel suo stile. Un cambio di registro o un semplice imbarazzo che andrà scomparendo nelle prossime puntate?
Da parte sua, Ilaria D’amico ha iniziato la nuova esperienza con un approccio sicuro, ma da solista. Salvo qualche palleggio e qualche assist scambiato con il collega, sembrava quasi che la giornalista volesse (e potesse) fare tutto in autonomia. Eppure Cruciani stava lì, dall’altra parte della scrivania. A livello di conduzione, insomma, i due hanno ballato il Tango spesso da soli, e nella prima puntata è mancata la giusta alchimia – prevista peraltro dal format – tra il giornalista “irriverente” e la anchorwoman ”cazzuta”.
Funzionale e minimalista la grafica dello studio, buoni i contenuti, che potranno comunque essere approfonditi e spalmati sul doppio appuntamento settimanale (lunedì e giovedì alle ore 23). Il primo giro di Tango è stato tutto sommato piacevole, ma per nulla innovativo rispetto al consueto balletto della politica discussa in tv.
1. giacomo bartoluccio ha scritto:
6 maggio 2014 alle 12:00