Nella puntata di stamane, Agorà, il programma di approfondimento di Rai 3 condotto da Gerardo Greco, si è concesso una pausa dalla politica “parlata” per festeggiare i 60 anni della Rai. Titolo della puntata: la televisione è la nostra Agorà (60 anni di tele…visioni). Ovviamente non si è fatta attendere una buona dose di amarcord semi nostalgica della TV che non c’è più, da quella “didattica” degli anni 60 a quella “sperimentale” degli anni 80 e 90, ma il centro della discussione è stata l’evoluzione della comunicazione politica in tv dalle prime, piuttosto ingessate, tribune politiche degli anni 70, passando per l’avvento negli anni 90 della “terza camera” di Porta a Porta, fino a Grillo e Renzi che “stanno scompaginando le regole degli ultimi 20 anni di comunicazione politica.
Secondo lo scrittore Fulvio Abbate, la comunicazione politica oggi è sempre più priva di contenuto reale: i politici sanno parlare, conoscono il mezzo televisivo ed i new media, emozionano, ma i loro discorsi son staccati rispetto alle esigenze del paese reale. Piero Angela, presenza insolita nei salotti televisivi, auspica “scientificità ed esattezza” anche nei talk show politici, in cui, come nei suoi programmi di divulgazione scientifica, si dovrebbe esser capaci di dimostrare concretamente ciò che si sta dicendo…
Nella puntata odierna anche le incursioni di due patriarchi della televisione: Pippo Baudo e Maurizio Costanzo.
Costanzo, Baudo e la comunicazione politica
Costanzo a proposito di “politica e televisione” ha ricordato come nel 1994, lui e la maggior parte della dirigenza Mediaset, “avrebbe preferito che Berlusconi continuasse a fare l’editore senza scendere in campo [...] mai avremmo immaginato che sarebbe durato 20 anni!”. Su Renzi invece afferma che “sa comunicare, ed essendo giovane, suscita simpatia perchè gli italiani non sono abituati a vedere un “ragazzo” fare politica a così alto livello”. Sposa poi la sua scelta di andare ospite ad Amici: “Se ancora adesso ne parliamo vuol dire che ha fatto bene!”
Dal canto suo Pippo Baudo crede che: “I politici in TV sono bravi a parlare e contestare, ma i concetti espressi valgono poco. Attraverso i talk show i telespettatori non riescono a informarsi. I talk show danno solo impressioni confuse, senza una verità finale. Il cittadino dovrebbe crearsi da solo una sua opinione/verità: selezionare, riflettere, dedurre, ma non fa in tempo a farsela perchè va a dormire! Nei talk show ci vorrebbe il ritorno dell’applausometro degli anni 60 in versione “veritometro” per capire chi dice la verità”.
Dovendo decidere chi fra Renzi, Berlusconi e Grillo funziona in televisione Baudo non sceglie: “sono 3 personaggi incomparabili: Renzi ha un approccio goliardico/amichevole, Berlusconi è stato un grande comunicatore, ma la sua tecnica si è appannata con l’età, Grillo invece anche se si sforza di fare il politico/pensatore resterà sempre un comico!”
Parlando di TV in generale, il presentatore per antonomasia non le manda certo a dire: “La TV oggi è meno forte, meno insistente, i grandi ospiti non sono più abituati a esibirsi: conversano 10 minuti su una poltrona, lanciano il film che son stati chiamati a reclamizzare e vanno via”. Rilancia l’importanza della TV generalista, “quella bella, in cui si può spaziare su tutto“, mentre è categorico nel bocciare la TV del fai da te e dei tutorial “che trasforma la televisione in un elettrodomestico mentre prima era un altare“.
La grande assente della TV di oggi resta la creatività: “E’ l’unica miccia in grado di accendere la bomba dello spettacolo, invece oggi ci ritroviamo ad acquistare i format dalla Colombia, con tutto il rispetto per i colombiani!“. E sui varietà che oggi sembrano diventati tutti talent afferma: “In italia siamo solo 60 milioni, è statisticamente impossibile avere tanti talenti, infatti la TV oggi la fanno in troppi senza avere la patente!“. A Baudo non resta che rimpiangere la TV degli anni 60 in cui “eravamo veramente bravi pur avendo tecnologie e mezzi primordiali!“. Verità o eccesso di nostalgia e risentimento da parte di qualcuno che la TV sembra aver dimenticato da un po’?
1. luigi ha scritto:
2 maggio 2014 alle 14:20