Una cosa giusta, il Direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, l’ha detta in conferenza stampa. No agli esterni al prossimo Festival di Sanremo, quello del 2015. Ma soprattutto no a Paolo Bonolis. Non perché Bonolis – che è praticamente Sanremo fatta persona, colui che è riuscito a rivoluzionarlo nel 2005 riportandolo all’apice – sia poco indicato, anzi, ma perché già la prima rete pubblica si è scottata, nel 2009, affidando la kermesse al mattatore di Canale5.
In quell’anno, infatti, Bonolis ne fece una delle sue, tornando al successo grazie a Rai1 per migrare l’autunno successivo su Canale5. Come a sottolineare che lui serviva a Sanremo, dopo la batosta avuta da Baudo nel 2008, come Sanremo serviva a lui, per riavere quella “botta di popolarità” che gli anni di esclusiva al Biscione non gli erano riusciti a dare, tra programmi poco riusciti e qualche salto più lungo della gamba. E’ giusto, dunque, che Sanremo 2015 sia appannaggio di conduttori interni.
A meno che Paolo Bonolis – che ha già espresso la volontà di tornare all’Ariston – non ci ripensi e, chiusa l’esperienza con Avanti un altro, faccia i bagagli per tornarsene dal prossimo anno da Mamma Rai che un posto per lui lo troverebbe certamente. Allora, ma solo in quel caso, con un contratto “quadro” con l’azienda pubblica, le porte di Sanremo sarebbero non aperte ma addirittura spalancate per un suo futuro ritorno.
Anche perché Bonolis è presumibilmente l’unico in grado di rivoluzionare la kermesse, che ne ha veramente bisogno, riuscendo allo stesso tempo a riportare la manifestazione ai fasti di un tempo. Quelli che, sostanzialmente, non si vedono dal lontano 2005.
1. Giuseppe ha scritto:
23 febbraio 2014 alle 19:55