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febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2014: LA SCENOGRAFIA RAPPRESENTA UN PALAZZO DEL 700 (FOTO)

Festival di Sanremo 2014 scenografia

Festival di Sanremo 2014, la scenografia

La scenografia del Festival di Sanremo 2014, realizzata da Emanuela Trixie Zitkowsky, allude alla bellezza estetica del nostro Paese, al nostro straordinario patrimonio artistico e culturale e all’incuria che lo minaccia. È un sottile filo rosso che si snoderà lungo tutte e cinque le serate: quello della bellezza trascurata, della sua fragilità, dell’urgenza della sua salvaguardia. Sul palco dell’Ariston sarà rappresentato una sorta di palazzo italiano del Settecento solo apparentemente abbandonato, dove ancora abitano armonia, eleganza e ricordi di fasti lontani.

Festival di Sanremo 2014 – scenografia: parla l’ideatrice Emanuela Trixie Zitkowsky

“La Bellezza – spiega la scenografa – è il risultato di un compendio di armonie. Per Platone il bello è ciò che offre all’occhio e alla mente proporzione e armonia, ordine e misura, in modo che la varietà degli elementi si disponga in gradi e si componga in un tutto plasmato e ordinato. Per Aristotele gli elementi del bello sono: l’ordine, la proporzione, il limite; la fonte del bello è nel senso innato del ritmo e dell’armonia e nell’istinto d’imitazione, raffinato da due facoltà: vedere le cose con chiarezza e rappresentarsele con perfetta obiettività. È pertanto impossibile averne la formula scientifica, solo l’Arte ci può aiutare con le armonie architettoniche, pittoriche e scultoree”.

Festival di Sanremo 2014 – scenografia: foto

Il tema scenografico – continua Emanuela Trixie Zitkowskyinterpreta la bellezza di un ipotetico palazzo settecentesco italiano, un salone che ha vissuto il suo splendore passato, ma il tempo e l’incuria sono stati i suoi peggiori nemici. Nonostante i fasti siano ormai lontani l’armonia rimane preponderante e non viene offuscata dalle ingiurie. Si avviano i restauri e nelle belle speranze, sopra un ponteggio, alloggia l’orchestra e la musica torna a riecheggiare nella sala. Lo scalone monumentale non riceve più importanti ospiti da tempo e, come per incanto, ad aiutarlo dal pavimento sorge una nuova scala tutta di luce, che accoglie i nuovi ospiti e li accompagna al centro della sala attraverso la guida di un tappeto luminoso”.

Emanuela Trixie Zitkowsky: “il tempo non riesce a distruggere la bellezza”

“Il pavimento, o quel che ne resta del marmo bianco e nero a scacchi, a un certo punto si anima e s’illumina accogliendo luce e nuove geometrie. Il palco di proscenio, o per meglio dire il ‘belvedere’, si sviluppa lateralmente con due scaloni che si aprono al mondo esterno: noi spettatori. Sul proscenio una scala elicoidale ci ricorda la sapienza, attraverso la salita si giunge alla conoscenza. Antichi affreschi affiorano dai muri in attesa di rivivere il loro splendore. Sipari, cambi scena, cubi di luce, tiri teatrali, tulle e sipari di perle ci accompagnano nell’accogliere la musica e uno su tutti: il Sipario Storico, che ci ricorda com’era una volta lo splendore. Il tempo con i suoi danni, pur appannandola, non riesce a distruggere la bellezza, che attraversando il velo dell’incuria risplende nella sua armonia”.

Tutto sul Festival di Sanremo 2014

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8 Commenti dei lettori »

1. paky ha scritto:

10 febbraio 2014 alle 17:44

E’ stupenda.. sembra quasi una denuncia all’incuria italiana sull’arte.. E’ teatrale, poetica, romantica. Scenografia centrata in pieno



2. MisterGrr ha scritto:

10 febbraio 2014 alle 19:00

Non mi piace.

Ma dove sono le luci, i colori, i fiori?
E’ questa la bellezza? Una casa abbandonata?



3. Vince! ha scritto:

10 febbraio 2014 alle 19:55

Sono molto dubbioso.
Va bene la metafora, il messaggio…
Ma quanti tra gli spettatori del Festival capiranno tutto ciò?



4. MisterGrr ha scritto:

10 febbraio 2014 alle 20:03

Vince!, te lo dico io: nessuno.

Ecco cosa non mi piace dei festival di Fazio & company.

Sono l’essenza del RONF



5. Vince! ha scritto:

10 febbraio 2014 alle 20:43

MisterGrr, a me invece piacciono molto, proprio per questa voglia di rischiare e non arrendersi alle convenzioni della televisione, anche a Sanremo. Anche con una scenografia che in qualche modo cita “La grande bellezza”.
In effetti di astronavi spaziali ne abbiamo viste sin troppe…



6. fill ha scritto:

10 febbraio 2014 alle 20:57

personalmente la trovo inquietante tanto quanto alcune scenografie futuristiche gia’ viste. ma una cosa normale no? non sono le canzoni le protagoniste?



7. Daniele Pasquini ha scritto:

10 febbraio 2014 alle 22:26

E’ il GF o Sanremo?
Come i Castelli, anche qua si campa di rendita. Lo stile della Zitkowsky è sempre stato troppo rigido



8. Andrea ha scritto:

10 febbraio 2014 alle 22:33

Finalmente qualcosa di differente, forse il Festival riuscirà a scrollarsi di dosso quell’orribile e antipatica aura di solennità che lo permea da ormai quasi 20 anni, e a prendersi un po’ meno sul serio.



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