11
novembre

IL TEMPO E LA STORIA: MASSIMO BERNARDINI RACCONTA L’EVOLUZIONE DELL’UOMO SU RAI3 E RAI STORIA

Il tempo e la storia

Raccontare la storia dell’uomo attraverso i passaggi cruciali che hanno segnato le diverse epoche, anno dopo anno. E’ ambiziosa e culturalmente rilevante la missione de Il tempo e la storia, il nuovo programma di Rai Educational in onda a partire da oggi, 11 novembre, in doppio appuntamento: su Rai3 alle 13.20 (al posto della fiction Terra Nostra) e su Rai Storia alle 20.30. Centosessanta puntate, dal lunedì al venerdì, per approfondire il passato e fornire uno strumento di lettura del presente. A condurre il format sarà Massimo Bernardini.

Il giornalista, noto al grande pubblico come presentatore di TvTalk, guiderà i telespettatori a conoscere gli snodi cruciali della Storia e per farlo si accompagnerà, in ogni puntata, con alcuni dei più autorevoli storici. Si tratta di tredici nomi eccellenti della cultura italiana e non, che hanno anche contribuito alla scrittura del programma. Tra loro, Alessandro Barbero, Mauro Canali, Franco Cardini, Ernesto Galli Della Loggia, Emilio Gentile, Alberto Melloni, Gilles Pecout.

Il tempo e la storia: Massimo Bernardini “asino curioso”

Sono stato sorpreso quando mi hanno scelto per questa conduzione, io che da anni faccio il decrittatore di tv, anche piuttosto pop. Non ho una formazione storica, insomma, e questo mi ha suggerito l’atteggiamento di ‘asino curioso’ che interrogherà gli storici, rivolgendo domande che rivolgerebbe un non specialista. Questo spero ci aiuti a confezionare un programma fruibile da tutti” ha dichiarato Bernadini a presentazione de Il Tempo e la Storia.

Il tempo e la storia: gli argomenti della prima puntata

La prima puntata odierna, intitolata La brutta epoque”, analizzerà gli inizi del ‘900 e si avvarrà del contributo dello storico Emilio Gentile. Bernardini racconterà al pubblico le vicissitudini di un periodo storico che conobbe la celebrazione della modernità ma anche lo scoppio di una guerra, visto da molti come evento rigeneratore. In Italia la manifestazione più dirompente di questo mito della rigenerazione sarà il Futurismo.

La sfida de Il tempo e la storia è quella di riuscire a conciliare la cultura, il rigore scientifico e il linguaggio televisivo” ha detto il direttore di Rai Educational, Silvia Calandrelli. A questo concetto si ispira il set virtuale del programma, che riproduce una moderna galleria d’arte nei cui padiglioni – dedicati alle diverse epoche storiche – saranno le immagini, le foto, i filmati di repertorio ad animare la narrazione.

L’appuntamento con Il tempo e la storia è, a partire da oggi, su Rai 3 alle 13.20 e su Rai Storia alle 20.30.



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1 Commento dei lettori »

1. marco ha scritto:

8 aprile 2015 alle 10:53

Seguendo stamane Rai-storia mi son dovuto ricredere su tanti luoghi comuni della 2a guerra mondiale, riassumendo:

1) La guerra non è stata decisa come sempre ci hanno detto dalle titaniche battaglie di Stalingrado e di Kursk, dove tra una parte e l’altra: Tedeschi e Sovietici si sono alternati 8 milionidi uomini, bensi dai 80 mila americani che il 6/6/44 sono sbarcati in Normandia.

2) gli americani hanno prodotto il doppio dei carri armati della Germania, e soprattutto la tecnologia del Carro americano Sherman ha fatto strame dei Panther e dei Tiger tedeschi.

3)gli Americani produssero un numero sterminato di aerei che distrussero la Germania: infatti dal 1940 al 1944 la produzione bellica tedesca quintuplicò: (fonte Albert Speer, ministro degli armamenti)

4) dimenticavo anche che i tedeschi all’inizio della guerra avevano una superiorità schiacciante in uomini e mezzi su tutti, perche le pacifiche democrazie nemmeno si sognavano di dover fare una guerra. A me avevano sempre detto che nella battaglia di Francia gli anglofrancesi erano superiori in numero in uomini, cannoni, carri armati.

In sostanza nonostante che l’85% del potenziale bellico tedesco fosse schierato in Russia, se non interveniva l’america col cavolo che i tedeschi avrebbero perso la guerra.
Insomma un bel riassunto della propaganda americana in stile Walt Disney. ah ah



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