Star hollywoodiane investite da un’aura di assoluta onnipotenza, cantanti internazionali più famosi dei Premi Nobel per la Pace degli ultimi vent’anni e divi seriali che hanno commosso e divertito i telespettatori più assidui. Le ospitate di grande richiamo sono sempre l’occasione giusta, per il piccolo schermo italiano, per far parlare sperando di richiamare quanti più spettatori possibili davanti allo schermo. Peccato che, la maggior parte delle ospitate di richiamo deludano e spiazzino, con buona pace del gruppo autorale e dei padroni di casa.
E’ successo l’anno scorso alle Invasioni Barbariche, quando Lana Del Rey, non certo miss empatia, regalò a Daria Bignardi un’intervista fugace e schiva e una performance registrata; è successo nel 2011, quando Robert De Niro, ospite del Festival di Sanremo targato Morandi, mise in difficoltà il cantante di Monghidoro e la sua “traduttrice per una notte” Elisabetta Canalis rispondendo alle domande che gli venivano poste con lo stesso entusiasmo di un impiegato delle Poste il lunedì mattina. E come dimenticare, infine, l’intervento di Harrison Ford ad Amici, quando l’ex Indiana Jones si appassionò talmente tanto ai talenti proposti dalla De Filippi da addormentarsi cullato dalle telecamere che puntavano dritte su di lui?
C’è posta per te: ospiti Patrick Dempsey, Charlize Theron, Orlando Bloom
Ed è così che scoprendo che tra gli ospiti della prossima edizione – in onda ad inizio 2014 – di C’è Posta Per Te ci saranno divi del calibro di Patrick Dempsey, già visto ad Amici, Charlize Theron e Orlando Bloom, non possiamo non rimanere un tantino perplessi: come andrà a finire? La verità è che la maggior parte delle star internazionali ospiti nei programmi tv del Belpaese appaiono, la maggior parte delle volte, annoiate, stanche di doversi sottoporre all’ennesimo interrogatorio sulla propria vita favolosa e infastiditi dal traduttore che si appresta a esplicitare qualsiasi domanda gli venga posta e qualsiasi risposta che venga formulata. Certo, ci sono state anche delle piacevoli eccezioni, come il rap improvvisato da Will Smith e Paolo Bonolis al Festival di Sanremo 2005 o allo stesso C’è Posta Per Te, quando una sorridente Julia Roberts si era prestata volentieri al meccanismo del programma, alla busta da aprire e alle domande di Maria. Sarà stato solo un caso o molto dipende dall’empatia del conduttore e dal tipo di programma?
Le risposte potrebbero essere multiple, ma non dimentichiamo che la maggior parte degli ospiti internazionali calcano il palco di un programma per una semplicissima ragione: la promozione del proprio lavoro (nel caso di C’è Posta per te e Amici, però, sono soprattutto i soldi). Poco importa se si tratti di un album, di un film o di un libro, il vip sa di dover affrontare questo step e tenta di nascondere con tutte le forze la propria ritrosia nel farlo, a volta camuffandola abilmente, altre volte svelandola palesemente. Detto questo, quanto è giusto continuare a puntare su nomi internazionali di richiamo col rischio che facciano la stessa fine di Cher al Gianni Morandi Live in Arena?
1. Ale ha scritto:
30 ottobre 2013 alle 18:20