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ottobre

DMLIVE24: 25 OTTOBRE 2013. LA VITA IN DIRETTA E L’ANTEPRIMA DELL’ANTEPRIMA, CUCINE DA INCUBO ITALIA SU CIELO, GIOBBE COVATTA SU COMEDY CENTRAL

Cucine da Incubo Italia - Antonino Cannavacciuolo

Cucine da Incubo Italia - Antonino Cannavacciuolo

Il DM Live 24 è un post pubblicato ogni giorno (a mezzanotte circa) nel quale, tramite i commenti, vengono raccolte in tempo reale le segnalazioni degli utenti su qualunque programma in onda e, più in generale, in relazione a qualsivoglia notizia televisivamente rilevante. I più interessanti verranno pubblicati nel DM Live 24 del giorno successivo.

L’Anteprima dell’Anteprima a La Vita in Diretta

eugenio ha scritto alle 15:46

Hanno messo l’anteprima de L’Italia in diretta (che è l’anteprima della VID) andando in onda subito dopo Verdetto Finale per 20 minuti circa e scorporare dall’ascolto dell’Italia in diretta una pubblicità. Sono arrivati proprio alla canna del gas.

Cucine da incubo Italia su Cielo

Dopo la messa in onda su FoxLife, arriva dal 25 ottobre ogni venerdì alle 21.00 in prima tv in chiaro su Cielo (DTT canale 26, Sky canale 126 e TivùSat canale 19), CUCINE DA INCUBO ITALIA, adattamento di Kitchen Nightmares condotto dallo chef inglese Gordon Ramsay. Protagonista della versione “made in Italy” troviamo Antonino Cannavacciuolo, uno dei migliori chef italiani e proprietario dell’hotel ristorante a due stelle Michelin Villa Crespi sul lago d’Orta.

Nel corso delle 10 puntate, lo Chef Cannavacciuolo avrà il compito di risollevare le sorti di altrettanti ristoranti in crisi dove – a differenza della versione inglese – il vero problema non è la sporcizia e il cibo “disgustoso” quanto l’arroganza dei  proprietari e  l’incompetenza dei cuochi e dello staff di sala.

Giobbe Covatta su Comedy Central

Giobbe Covatta irrompe su Comedy Central (canale 122 di SKY) venerdì 25 ottobre con il suo spettacolo teatrale Melanina e Varechina. Uno show surreale che prende il via dal popolarissimo ‘Gioco dell’Oca’, rappresentato da un enorme tabellone collocato al centro della scena, per raccontare la vita in Africa e le sue tante contraddizioni.

Si parte dalla casella della nascita per mettere a confronto il sud del mondo con quello ricco e benestante del nord. Il gioco prosegue attraverso i diversi argomenti delle caselle successive e per ognuna Giobbe interviene con un monologo, un aneddoto, una battuta, presentando dei filmati o riferendo delle notizie inerenti all’argomento specifico.

Una comicità intelligente e a denti stretti che porta lo spettatore a riflettere sulle disparità e sulle differenze dei due mondi rappresentati. Dall’infanzia alla terza età… Covatta attraversa i diversi momenti della vita per portare a galla alcuni scottanti problemi che riguardano tutti. Nel finale poi il comico si cala, a sorpresa, nei panni di un uomo vecchissimo per raccontare il grottesco futuro che ci aspetta.

Comedy Central (canale 122 di SKY) prosegue così la promozione in prima serata del teatro comico italiano. Di settimana in settimana, il venerdì sera è consacrato a celebrare i migliori protagonisti della comicità tricolore… dopo Melanina e Varechina sarà la volta di Sabina Guzzanti con Vilipendio(venerdì 1 novembre) e di nuovo Covatta venerdì 8 novembre con Trenta.



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3 Commenti dei lettori »

1. Alessandro ha scritto:

25 ottobre 2013 alle 17:18

Alla Prova del Cuoco la cuoca Alessandra Spisni racconta che prima di partorire i suoi due figli si è rivolta a Santa Liberata recitando la seguente preghiera: “Oh Santa Liberata, fa che l’uscita sia dolce come è stata l’entrata!”.
BEH VA BEH.



2. Alessandro ha scritto:

25 ottobre 2013 alle 17:19

A Italia in Diretta si parla di chirurgia plastica e una signora snocciola uno dopo l’altro i numerosi interventi a cui vorrebbe sottoporsi.
Ela Weber basita la interrompe: “Vabbè ma sembra la lista della spesa!”.



3. aleimpe ha scritto:

25 ottobre 2013 alle 18:27

E’ morto Piero Mazzarella, il magnifico Tecoppa del teatro milanese

Attore di cinema e prosa, 85 anni, aveva dedicato la sua intera carriera alla causa della milanesità. Tanto da rifiutare una parte in “Amarcord” di Fellini per non lasciare la sua compagnia teatrale senza lavoro

MILANO – Da tempo si era ritirato a vita privata, lui che con orgoglio aveva sempre raccontato di essere nato in palcoscenico e di non aver mai più abbandonato le scene. Piero Mazzarella, l’attore milanese per antonomasia (anche se era nato a Caresana, un paesino del Piemonte) è morto stamane nella sua casa di Milano a 85 anni. Attore di cinema e di teatro era l’immagine del teatro milanese e in milanese a cui aveva dedicato la maggior parte della sua lunga carriera, con umiltà e dedizione nonostante la sua riconosciuta bravura lo avrebbe potuto portare su una ribalta nazionale di primo piano. Come quando Giorgio Strehler lo volle al Piccolo Teatro per il leggendario El Nost Milan nel 1961 e Federico Fellini lo avrebbe voluto con sé per Amarcord. Mazzarella ci aveva pensato a lungo prima di dire no al grande regista, per non lasciare la sua compagnia teatrale senza lavoro.
Era un figlio d’arte e conosceva la solidarietà tra gli artisti.

Fin da piccolo aveva calcato le scene con i genitori girando di paese in paese tra Lombardia e Piemonte, condividendo in questo lo stesso destino di Franca Rame. Il suo debutto vero e proprio a dieci anni in un ruolo femminile, Cosetta ne I Miserabili. Si impone presto in diverse compagnie con quel suo temperamento di burbero benefico, di orco onesto, diventando anche per questo uno dei più amati caratteristi del cinema italiano a cavallo tra anni Settanta e Ottanta: Il Volatore di aquiloni con Renato Pozzetto, Il diavolo e l’acquasanta di Bruno Corbucci con Tomas Milian, Un povero ricco di Pasquale Festa Campanile con Pozzetto e Ornella Muti, Piso pisello di Peter Del Monte e commedie più leggere come Orazi e Curiazi 3-2 con Gloria Guida, Gianni Agus e Lino Banfi o piccoli capolavori come Il Maestro di Vigevano con Alberto Sordi dove interpretava il ruolo dell’industriale calzaturiero Bugatti.

Ma è il teatro il suo autentico regno. Le tantissime commedie portate in scena avevano fatto di lui l’attore con i maggiori incassi a Milano. Insieme al fratello Rino Silveri aveva dato vita a una delle compagnie dialettali più seguite: nel mitico Teatro Gerolamo, poi in altre sale milanesi (ma col passare degli anni sempre più periferiche) aveva dato vita a una miriade di personaggi, dai poveracci di ringhiera ai cumenda, e soprattutto il Tecoppa, maschera della milanesità più genuina e autentica, fatta di umanità e scontrosità, dura e generosa. Il successo nel teatro milanese era stato a lungo anche causa del suo isolamento dalla scena nazionale. Lo “tira fuori” Andrè Ruth Shammah negli anni Novanta quando lo chiama come protagonista di La Tempesta di Tadini. È il primo di una serie di lavori al Teatro Franco Parenti che dimostreranno tutta la bravura e l’arte di Mazzarella e che gli daranno finalmente il giusto riconoscimento.

da repubblica.it



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