“Qui è come Palazzo Grazioli, gente che va, gente che viene. Mi avete sicuramente riconosciuto: sono Renato Brunetta!”. Solo per una battuta d’esordio così goliardica e brillante, Piero Chiambretti meriterebbe un’acclamata standing ovation e un premio speciale come campione d’improvvisazione e diletto, invece del “contentino” di due settimane dietro il bancone di Striscia la Notizia. Sì, perché il Pierino nazionale, con i suoi 163 cm d’altezza e un cervello più pesante della Lady Dior di Paris Hilton, è forse uno dei pochi, veri mattatori del piccolo schermo italiano.
Intelligente, irriverente e autoironico, Piero Chiambretti si è sempre contraddistinto per la sua battuta pronta, per un’interazione non convenzionale con il suo ospite e per uno spirito vivace e poetico da fare invidia al Buffone delle tragedie shakesperiane. Dal suo esordio in radio, fino ad arrivare alle sue creature televisive, dal graffiante Markette su La7 al Chiambretti Night su Mediaset, Pierino ha dimostrato di essere più di un padrone di casa, ma un vero e proprio “intervistatore non desiderato”. Ce ne siamo accorti quando ha chiesto ad un’allora magra Mischa Burton quando avesse perso la verginità; quando si è coccolato sul grembo di Kate Winslet dopo una lunga chiacchierata “core a core” e quando ha strappato, davanti alle telecamere, l’ultima fatica letteraria di Silvia Valerio.
Anche se la conduzione di Striscia la notizia non è certo una delle occasioni migliori per mettere in mostra le proprie qualità comiche e oratorie, sono bastati appena cinque giorni a Piero Chiambretti per dimostrare di non aver perso quel mordente e quella voglia di divertire e di divertirsi che l’ha sempre accompagnato. Dalle battute sprezzanti con la collega neo-mamma Michelle Hunziker, alle lapidarie sentenze prima del lancio di un servizio di Jimmy Ghione. A questo punto viene da chiedersi una cosa: perché Mediaset non si decide a scommettere ancora una volta su un talento palesemente “sprecato” per una trasmissione di appena trenta minuti e, soprattutto, per sole due settimane?Potrà piacere come non piacere, ma è ormai chiaro come il sole che Chiambretti è un fuoriclasse e, malgrado abbia commesso qualche passo falso come la formula un po’ forzata del suo ultimo Chiambretti Sunday Show, privato di quel ritmo e di quell’energia che accendeva il Chiambretti Night, meriterebbe una seconda occasione. Magari in seconda serata, dove certi ospiti e certe battute potrebbero essere pronunziate con maggiore disinvoltura e tranquillità, senza dimenticare l’assoluto potenziale di chi la tv la sa fare, e anche bene.
1. Luca ha scritto:
18 ottobre 2013 alle 13:42