15
settembre

MYRTA MERLINO A DM: FARO’ GRATIS UN’ORA IN PIU’ DE L’ARIA CHE TIRA. IL MIO PROBLEMA NON E’ MISS ITALIA MA CHE UNA DONNA NON CONDUCA PORTA A PORTA

Myrta Merlino

Myrta Merlino

Un grande open space dell’informazione“, uno spazio dove attualità ed economia vengano spiegate in modo concreto: senza giri di parole. Al debutto di una nuova stagione, è questo che Myrta Merlino promette di offrire al pubblico della rete terzopolista. Da domani, 16 settembre, la giornalista riaprirà i battenti de L’Aria che tira, la trasmissione d’approfondimento politico-economico della mattina di La7. Il format resterà quello di sempre, ma tra le novità in programma ce n’è una particolarmente significativa: da quest’anno, il talk show si allunga e – a partire dalle ore 11 – si protrae fino alle 13.30. La nuova edizione de L’Aria che tira durerà quindi due ore e mezza e trainerà il Tg La7 preparando il terreno al pomeriggio con Rita Dalla Chiesa. Un bell’impegno per Myrta…

Sono dodici ore e mezza alla settimana, è un impegno abnorme. Io però ho accettato la scommessa perché capisco che per la rete sia un investimento molto importante. L’idea che ha l’editore è infatti quella di rendere L’Aria che tira un ‘cardine’ nella mattinata di La7, perché noi porteremo il pubblico fino al Tg e prepareremo il terreno anche al pomeriggio con Rita Dalla Chiesa. I rischi di questa operazione ci sono e non nascondo la preoccupazione, ma se la scommessa riuscisse sarebbe una piccola rivoluzione. Si parla tanto della serata di Miss Italia, ma secondo me sono quest’altre le cose che cambiano davvero il volto della rete.

Come ti stai approcciando a questa sfida?

L’idea è di fare una trasmissione con tutti i crismi del talk show politico-economico, però all’ora di pranzo. Pensiamo ad un programma figo, con ospiti importanti ed inchieste, ma anche con i temi economici a noi cari. Nella prima puntata avremo Monti, Rotondi, Crocetta e Pizzarotti, poi molte storie live. Parleremo anche del pensionato più ricco d’Italia, che prende 91mila euro al mese. Scherzando, dico che facciamo un Ballarò tutte le mattine. Ma è la nostra forza: siamo stati i primi a ritenere che il pubblico dell’ora di pranzo non fosse di serie B e lo abbiamo coinvolto, spiegando l’attualità anche alle casalinghe e ai pensionati. Adesso proseguiamo fino alle 13.30, anche se in quella fascia la sfida è durissima.

Agli inizi, L’Aria che tira parlava soprattutto di economia, poi invece vi siete molto aperti all’attualità politica. Ma così non avete un po’ tradito la vostra mission?

L’anno scorso sarei stata stupida a non capire la priorità della cronaca politica, su cui ci siamo fiondati e ne siamo stati ripagati. Ma secondo me è possibile fare un grande racconto complessivo in cui l’attualità è il tuo timone, ma poi hai sempre una cartucciera di approfondimenti da spendere. Non abbiamo tradito la nostra mission perché continuiamo a parlare di economia con un linguaggio semplice, però in questo momento come fai a dedicare una puntata solo al redditometro senza parlare del Governo? Questo è il bello della diretta quotidiana.

Come ti trovi con il nuovo editore Urbano Cairo? C’è stata subito sintonia?

La mia sensazione è stata di grande fiducia. Non ci conoscevamo, e quando è arrivato mi ha detto gli piaceva il programma e che tiene molto alla scommessa della mattina per avere la rete accesa fino al tg. In precedenza non c’erano riusciti né con Piroso né con la Parodi, quindi sento una responsabilità ma anche un credito da parte sua. La scommessa è doppia, infatti devo riuscire a portare a casa un buon risultato ma con lo stesso budget dell’anno scorso, perché c’è una fortissima attenzione ai costi. Sostanzialmente farò un’ora in più gratis, ma ormai credo che il low cost sarà il futuro della tv. Se faccio buoni ascolti ma con troppi costi a Cairo non va bene.

Se ci fosse la possibilità, torneresti in Rai?

Finora mi sono trovata benissimo a La7. E’ una rete che mi piace molto, in cui mi sento a mio agio, e la mia crescita c’è stata ogni anno. Poi è ovvio che se nella vita ti capita la grande occasione e ti chiedono di fare un programma importante in prima serata ci pensi. Però io a La7 mi sono sempre sentita sostenuta dal direttore di rete, dall’editore e anche Mentana tiene molto a questo progetto. Per il momento mi sento in una squadra che funziona e quindi non guardo ad altre cose.

Miss Italia approda su La7: cosa pensi di questa discussa scelta di Cairo?

Penso che il vero tema sia come fai Miss Italia: un conto è farla con una formula obsoleta come avveniva in Rai, ma se invece la reinventi come un grande talent collegato alla bellezza e fai una cosa moderna ed intelligente, non penso che quelle tre giornate possano cambiare l’identità di La7. Credo che in tal senso siano più incisivi i progetti quotidiani come il mio e quelli di Mentana, Tiziana Panella, Lilli Gruber, Rita Dalla Chiesa.

Ma allora aveva ragione Mentana con le sue iniziali resistenze o Cairo, favorevole al concorso?

Io non ho un’idea bacchettona delle donne. Il mio problema è che una donna non conduca Porta a Porta, non che mostri le gambe a Miss Italia, perché quello è un modo che alcune ragazze scelgono per arrivare al successo. Ho rispetto massimo per chi arriva al successo con Miss Italia e poi diventa attrice o ballerina. Piuttosto vorrei una donna al Tg1 o nei posti chiave dove si creano le opinioni degli italiani; questo è il mio auspicio. La provocazione di Mentana ha avuto la sua utilità, perché dopo si è ragionato su come far sì che il format fosse compatibile con la nostra realtà.

Qualora ci fosse la possibilità, andresti in giuria a Miss Italia?

Non mi sento adatta, sinceramente.

Auspicavi una donna al Tg1… una donna alla direzione del TgLa7 invece ci sarà mai?

Finché ha voglia di farlo, Mentana è un grande valore aggiunto per noi. Ma guarda La7 è piena di donne in gamba: non dimenticare che la sera, dopo il Tg, arriva Lilli Gruber…

Ora sei stabile nel daytime, ma in futuro ti piacerebbe sperimentare qualcosa di nuovo?

L’esperienza della diretta quotidiana è straordinaria, ti fa fare dei passi avanti professionali mostruosi perché sei sempre sulla breccia, ma è anche molto faticosa. Questa è una fase della mia vita molto interessante e su cui mi sto molto spendendo, ma non credo che potrò fare la fascia quotidiana in eterno. In prospettiva, dopo essermi ben consolidata ed aver fatto un’esperienza importante di conduzione, spero di poter spendere il mio bagaglio su un progetto di prime time che mi corrisponda. Per ora mi godo il fatto di avere ancora l’età, il fisico e la forza per fare tutte queste dirette.

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6 Commenti dei lettori »

1. Giuseppe ha scritto:

15 settembre 2013 alle 16:34

Lasciamo perdere Porta a Porta, un programma che ha senso solo se condotto da Bruno Vespa. Lucia Annunziata, andando in onda in prima serata con Leader, non ha fatto certamente un programma migliore di quelli a conduzione maschile, anzi…

Il problema, in generale, tuttavia sussiste. Spero non si tenti di risolverlo con il metodo delle quote rosa.



2. iki ha scritto:

15 settembre 2013 alle 16:39

Snob ma la adoro per questo Myrta.
Continua così



3. kalinda ha scritto:

15 settembre 2013 alle 16:51

Poverina che impegno abnorme, fa adirittura un’ ora gratis…in miniera.



4. Marco Leardi ha scritto:

15 settembre 2013 alle 17:13

@Giuseppe. In effetti anche la Costamagna e la Busi ci hanno provato, ma con risultati deludenti. Il merito premia, le quote rosa no



5. Andrea ha scritto:

16 settembre 2013 alle 09:16

“Se faccio buoni ascolti ma con troppi costi a Cairo non va bene.”
Una frase che riassume perfettamente lo stato de La7: un canale che tutti vorrebbero facesse improvvisamente ascolti da ammiraglia spendendo un decimo, se non meno.



6. George ha scritto:

17 settembre 2013 alle 01:08

Merlino, più che il nome di un mago dovevi portare il nome di una strega….acida come una zitellona !!!



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