La prepotente presenza delle nuove tecnologie nella quotidianità ha raggiunto un risultato finora insperato: smuovere le tecniche di rilevamento dei dati d’ascolto realizzate da Auditel, ancora quasi identiche a quelle messe in atto per la prima volta nel 1984.
La novità, come ha dichiarato il direttore generale di Auditel Walter Pancini a Italia Oggi, sta nel fatto che il comitato tecnico della società e il consiglio d’amministrazione hanno studiato con una commissione tecnica la possibilità di rilevare anche gli ascolti consumati online: pc, tablet e smartphone, ormai perfettamente in grado di trasmettere programmi come un qualsiasi televisore, potrebbero cambiare gli equilibri.
Si tratta per il momento solo di un progetto e si sta verificando anche com’è affrontata la questione dagli istituti simili nel resto d’Europa; è però un primo passo verso un processo di modernizzazione dell’Auditel che, responsabile del rilevamento e della diffusione dei dati d’ascolto delle reti televisive nazionali, è il punto di riferimento per gli investitori pubblicitari.
Nuove tecnologie al centro della scena, e non solo per la questione Auditel. Dal 1° Luglio 2015, infatti, tutti i televisori prodotti dovranno adottare nei sintonizzatori integrati la nuova piattaforma Dvb-T2, quella che la Rai sta sperimentando da qualche anno in Val d’Aosta e che permetterà di aumentare del 50% la capacità di trasmissione di ciascun canale.
Questo in vista della riduzione dello spazio etere dedicato alla tv previsto per il 2020: di questo passo entro pochi anni le trasmissioni televisive sarebbero tutte in HD e potenzialmente in 3D. Bello, nuovo ma non senza riscatto: i televisori attualmente in commercio non saranno più utilizzabili se non forse con l’ausilio di una pennetta USB che permetta la ricezione del T2.
1. fabulous ha scritto:
5 maggio 2013 alle 15:20