Ci aveva avvertito di “riscaldare le canne”, ma la vera miccia di The Voice of Italy resta lui: Piero Pelù. Una volta compreso il semplice meccanismo alla base delle Blind Auditions, lo spettatore si ritrova d’innanzi a uno show intrigante, ma a volte statico, imbottito dell’eccessiva omertà dei coach (perché va bene evitare i “Sei falsa Simona, ca**o” di turno, ma il politicamente corretto finisce alla lunga con l’annoiare) e degli sporadici interventi di Fabio Troiano, il “conduttore inesistente”. Il titolo di una fatica letteraria di Italo Calvino? No, bensì un tifo flebile dietro le quinte e una voce che riesce a liberarsi solo in occasione dei numerosi messaggi promozionali inseriti all’interno del programma. Segno di un attore “prestato” alla conduzione evidentemente troppo presto.
Il mattatore Piero Pelù (qui il suo team), da quel fascino baudelairiano e dal pizzetto più spigoloso di quello di Jafar di Alladin, regala un vero e proprio show dispensando massime e concedendo improvvisazioni ben più congeniali a uno showman che a un rockettaro incallito del suo calibro. E così che, di fronte alla mancata scelta di Mattia Lever che gli ha preferito Riccardo Cocciante ( qui il suo team), SuperPiero mostra il dito medio alla telecamera, sbatte convulsamente i piedi contro il pavimento e si accomoda sulla poltrona in una posa molto simile a quella del Lele Mora delle origini. “Mi avete ucciso ragazzi, davvero!” lamenta il cantante dei Litfiba prima di accaparrarsi Marco Cantagalli ricordandogli che “per le vere emozioni, devi venire dal Babbo!”. Ma è con la giovanissima Veronica De Simone e la sua versione di At last che Pelù dà il meglio di sè.
“Sei un quadro che oltre i colori, ha anche tantissime sfumature”. Che il cantante abbia letto o meno il bestseller di E. L. James rimarrà un mistero, ma è certo che l’alchimia con Raffaella Carrà (qui il suo team) resta palpabile e complice. Se la Raffa tentava di conquistare la simpatia della ragazza ribadendo la scrittura del nome di Veronica sul suo taccuino personale, il “Babbo” ribatte: “Vedi? Lei scrive il suo nome sul taccuino perché sei solo un numero. Per me tu sei già un quadro!“. E al momento della scelta della signora del Tuca Tuca come sua coach, Pelù si salva con un semplice “questo perché hanno lo stesso parrucchiere”. E che dire poi della performance di Yasmine Kalach, in grado di “spettinare” Piero come neanche l’asciugacapelli di Tabatha avrebbe fatto?
Il livello delle esibizioni resta alto e, fra nuove e vecchie conoscenze, fra cui Mattia Lever di Ti lascio una canzone, Samantha Discolpa di Amici (rimbalzata con quattro sedie girate) e la cantante dei Gazosa Jessica Morlacchi, The Voice of Italy continua ad irretire il pubblico combattendo strenuamente la battaglia del giovedì sera fino all’ultimo punto di share. Riuscirà a non deludere le aspettative dei vertici del Servizio Pubblico anche stavolta?
Rivere tutti i momenti della seconda puntata di Blind Auditions e guarda le foto di tutte le esibizioni.
1. tania ha scritto:
14 marzo 2013 alle 23:57